È aperto da poco il nuovo e chiacchierato edificio firmato Herzog & de Meuron a Porta Volta. Una monumentale opera di architettura moderna che ha preso il posto di quelli che furono i vivai Ingegnoli, e che ora ospita gli archivi della casa editrice Feltrinelli e la nuova sede di Microsoft. Tutto quello che mi importa però in questo caso – no, non è grattarmi sotto le ascelle come diceva Bukowski – è raccontare il nuovo locale firmato Feltrinelli – il Babitonga Café- al piano terra dell’avanguardistico palazzo che l’architetto svizzero regala a Milano e ai suoi cittadini. Bere o mangiare all’interno di fondazioni, musei e luoghi di cultura in generale rappresenta sempre una sfida da non poco, soprattutto in Italia dove il pubblico è poco abituato a scegliere un luogo come questo per i propri momenti di relax.
L’idea più consolidata all’estero di consumare drink mentre si sceglie un libro, dopo che si è visto una mostra o fermarsi a cena quando si è partecipato a un venissage, a Milano cerca di farsi spazio tra le abitudini dei suoi abitanti da un po‘ di tempo. Dopo il Bar Luce all’interno della Fondazione Prada, la Terrazza Triennale nell’omonimo museo, ecco il nuovo nato della casa editrice milanese.
Il grande bancone con la bottigliera retro illuminata è posto all’interno del punto vendita Feltrinelli: un ambiente moderno, internazionale, che si lega molto bene allo spazio circostante ma lascia poco il segno nel cuore. “Cultura = Capitale”, si legge in un’insegna al neon che campeggia sulla sala. Ci interroghiamo sul suo significato: c’è chi propende alla lettura umanistica per cui capitale nel senso di valore, io mi butto sull’interpretazione marxista, ma poco importa siamo qui per bere e provare questa drink list firmata Mattia Pastori (già Damascegliere e Mandarin Bar). I cocktail proposti strizzano l’occhio a un pubblico straniero, omaggiano i principali prodotti italiani e prediligono la facile beva. Agrumate e fresche le reinterpretazioni del Cosmopolitan, Caipirinha e Daiquiri – con il Brasilpolitan, Caipi-Milano e Babitonga Daiquiri. Da provare il Martini di Milano con infuso allo zafferano e l’Americano all’improvviso con schiuma di Frangelico. L’aperitivo viene accompagnato da piccoli finger food ma l’offerta gastronomica continua sul menu che ci viene proposto da camerieri gentili e discreti.
Il Babitonga infatti non è solo un luogo per l’aperitivo o il dopocena, ci si può fermare dalla colazione al pranzo e scegliere tra una buona selezione di ricette vegetariane, carne e pesce. La compagnia che mi circonda è piacevole e stimolante: parliamo di palme a Milano, di tour alcolici il giovedì e scambiamo pareri su questo nuovo locale. In definitiva il Babitonga – ma ci piace rivolgerci a lui come bar della Feltrinelli- non ci emoziona del tutto, e ci fa preferire un altro giro tra gli scaffali pieni di libri.
Martina Di Iorio