Una volta la „terra santa“ di Roma non si fermava al colonnato di San Pietro, ma comprendeva l’intero territorio fino alle mura. E solo al di là di esse i non cattolici potevano essere sepolti, secondo la legge vaticana. Così, per dare degna sepoltura ai protestanti della Perfida Albione che sempre di più circolavano da queste parti, fu costituito, con editto di Pio VII, un cimitero nei pressi di Porta San Paolo, tra la Piramide e Testaccio. L’apertura ufficiale è datata 1821, ma già dal 1738 il povero Sir Langton di Oxford viveva la sua „Six Feet Under“ in solitario, aspettando i compagni di bridge. Già cimitero degli inglesi e dei protestanti, fu presto rinominato „cimitero dei poeti e degli artisti“, visto il tradizionale astio tra questi e le alte sfere ecclesiastiche (sapete come so ’sti artisti: tutti blasfemi, mezzi froci e mezzi drogati). Qui sono sepolti John Keats, Percy Bysshe Shelley, Carlo Emilio Gadda, August Von Goethe e Antonio Gramsci. Lacrime inevitabili di fronte la tomba di William Wetmore Story, sul cui sarcofago giace il famoso „Angelo del dolore“, da lui stesso scolpito poco prima di morire.
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Cimitero Acattolico
ZERO hier: piange di fronte la tomba di William Wetmore Story
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