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Alterazioni Video sulle costosissime magliette di Virgil Abloh

Dopo anni di ricerca nei posti dell'abbandono, viaggi e film psichedelici da outsider, il gruppo sfonda nella moda.

Geschrieben von Lucia Tozzi il 20 November 2018
Aggiornato il 21 November 2018

Evviva, non tutte le parabole finiscono a questo modo, ma i cinque maschioni di Alterazioni video possono finalmente prefigurarsi uno scenario degno di un rapper dei bassifondi che ce l’ha fatta: villa bordo piscina, bionde, coca e anellazzi. Per anni si sono aggirati in quelle che la società ha sempre considerato le periferie più brutte del mondo, il peculiare paesaggio dell’abbandono e del malcostume dello spreco italico, emblema dell’assistenzialismo e della cassa del mezzogiorno, fatto di piloni di cemento armato con i loro patetici spunzoni di ferro alla sommità a deturpare la natura specialmente sicula.

A parte qualche sporadico articolo per mano di architetti appassionati, entusiasti di questa esplorazione, documentata da migliaia di immagini pazzesche, il progetto Incompiuto Siciliano era rimasto nell’ombra, una curiosità per maniaci (in senso buono). Poi in occasione del decimo anniversario il quintetto decide di mettere in scena una serie di mostre ed eventi, e la situazione cambia radicalmente, complici una serie di nuovi trend visivi e filosofici che si erano pian piano affermati, la folle passione per il brutalismo che ammorbidisce gli occhi nei confronti del cemento a vista, il dilagare del terzo paesaggio di Clément anche tra le sciure, la moda del riuso urbano. Nell’occhio del ciclone, Incompiuto diventa un libro di Humboldt Books grondante firme di autorevoli intellettuali internazionali (anche loro rigorosamente tutti maschi), e addirittura il fulcro della Manifesta palermitana: il passaggio dal più sfigato mondo dell’architettura a quello più danaroso dell’arte è compiuto.

Ma ora il vero salto: Virgil Abloh, architetto, stilista, dj house e techno presente al Circo Loco di Ibiza, direttore creativo di Kanye West, nel 2013 fondatore del marchio di moda Off-White a Milano, dal 2015 parte del New Guards Group, di Claudio Antonioli, Davide De Ciglio e Marcelo Burlon, ora direttore stilistico di Louis Vuitton, e addirittura oggetto nel prossimo anno di una mostra personale al New Museum of Contemporary Art di Chicago, si accorge di loro e li presceglie per la nuova linea maschile pre-fall di Off-White: non solo i modelli si stagliano su paesaggi „incompiuti“, densi di scale e dei suddetti pali cementizi, ma gli stessi capi sono disegnati nel più puro stile incompiuto: con orli e cuciture non-finiti, dipinti rinascimentali non-finiti su cappotti e pantaloni, e la stessa parola „Incompiuto“ stampata sulle t-shirt.

Non si può dire che si tratti di qualcosa di mai visto, ma gli adolescenti ne saranno comunque entusiasti: che cosa c’è al mondo di più incompiuto di un adolescente? Purché i suoi genitori siano disposti a tirare fuori i copiosi soldi necessari.

Contenuto pubblicato su ZeroMilano - 2018-12-01