Alla fine, si dirà, Clint s’è svelato. Ultra nonno e ora bollito, ha sfogato il suo conservatorismo repubblicano nella celebrazione del patriottismo a stellestrisce più bieco, incarnato nel mirino eroico del miglior giustiziere di zio Sam (storia vera del cecchino „leggendario“ Chris Kyle, 160 vittime. Forse 250. Comunque tutte cattive). Post Tampa(x), Harry Callaghan torna fiero falco sanguinario. Si dirà. Ma senza ricordare che fu lui a dedicare 3 ore al controcampo giapponese di Iwo Jima, a farsi qualche scrupolo su eutanasia e pena di morte, a dir delle frustrazioni (omo) dell’intelligence e delle crepe di un Paese tutto (pure in „Jersey Boys“), basterebbe guardarlo bene, „American Sniper“. Per accorgersi che il suo eroismo si fonda su un’acriticità solida nel suo dirsi ottusa. In un Paese in cui le bandiere (dei padri) riposano su bare, armi e menomati d’ogni risma. E se è vero che il nemico è il Male e lo si abbatte come manco gli StormTrooper di „Guerre stellari“, che dire dell’unico avversario degno di nome? Guarda un po‘, un altro cecchino, con moglie e figlio guardati prima della Fine. Proprio come il giustiziere di zio Sam. Convinto che la morte sia la ragione migliore per vivere. Basta una panoramica a specchio per dire che alla fine nonno Clint s’è svelato: e fra i pochi, è ancora lui il più lucido.
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American Sniper
Nonno Clint è sempre in forma. E spacca la critica
Geschrieben von Emilio Cozzi il 27 Juli 2015