Puntata #4
CINEMASPAGNA – FESTIVAL DEL CINEMA SPAGNOLO
„EL FANTASMA DE LA LIBERTAD“ di Luis Buñuel (1974, 104 min)
Lo stesso Buñuel scrisse sul film: «Credo che l’uomo debba lottare, lotta e lotterà sempre per questo fantasma chiamato libertà. E libertà significa anche lotta contra quei principi allorquando si traducono in strumenti di repressione e di oppressione».
„NUEVE REINAS“ di Fabián Bielinsky(2000, 114 min)
Classico inossidabile del cinema argentino, con una sceneggiatura in grado di rapire lo spettatore e catapultarlo in un intreccio pieno di colpi di scena. Fu la consacrazione in patria per un il giovane Ricardo Darin.
„EL LABERTINO DEL FAUNO“ di Guillermo del Toro (2006, 118 min )
Pluripremiato capolavoro di Guillermo del Toro sugli inizi della Spagna franchista. Il maestro messicano li sublima in una racconto noir-fantasy che gli vale tre premi Oscar. Cast di future stelle in cui primeggiano Sergi Lopez e Maribel Verdù.
“O QUE ARDE” di Oliver Laxe (2019, 85 min)
Premio per la sezione “Un certain regard” a Cannes, lirico e potente, il terzo lungometraggio di Oliver Laxe è la storia di un piromane che dopo aver scontato la sua pena in carcere torna a casa nelle verdi colline della Galizia. Oliver Laxe è stato indicato da Bong Joon-ho come uno dei cineasti più promettenti nel prossimo cinema mondiale.
FABRIQUE DU CINEMA
“SICILIAN GHOST STORY” di Fabio Grassadoni (2017, 105 min)
Finemente sospeso tra onirismo colmo di speranza e cupo disincanto, „Sicilian Ghost Story” è un film ambizioso che ha lanciato a livello internazionale il talento di Grassadonia e Piazza, capaci di raccontare la Sicilia e il dramma della mafia in modo inventivo e maturo.
“AMMORE E MALAVITA” di Marco Manetti, Antonio Manetti (2017, 133 min)
I Manetti Bros. si contraddistinguono per lo stile fresco e ritmato, per le storie fuori dal comune e per il desiderio di sperimentare con i generi. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017 e vincitore del David di Donatello come miglior film dello stesso anno, “Ammore e malavita” è un perfetto esempio del loro stile: una storia di mafia che gioca con i toni della commedia romantica e con le formule tipiche del musical.
“GATTA CENERENTOLA” di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone (2017, 86 min)
La fiaba futuribile – e allo stesso tempo antica – firmata dal gruppo di registi napoletani di Mad Entertainment ha dimostrato come l’animazione italiana non abbia niente da invidiare a quella internazionale.
“FAVOLACCE” di Fabio D’Innocenzo, Damiano D’Innocenz (2020, 98 min)
“La terra dell’abbastanza” è stato uno degli esordi più sorprendenti degli ultimi anni. „Favolacce“, opera seconda dei fratelli D’Innocenzo, acclamata al Festival di Berlino, sarebbe dovuto uscire in sala il 16 aprile. Non vediamo l’ora che i cinema riaprano anche per vedere questo film.
MEDFILM FESTIVAL (Giulio Casadei)
„BROOKS, MEADOWS AND LOVELY FACES“ di Yousry Nasrallah (2016, 115 min)
Yehia e i suoi due figli, l’appassionato cuoco Refaat e il donnaiolo Galal, gestiscono una società di catering specializzata in ricevimenti per matrimoni. Sua nipote Karima è promessa a Refaat, ma lui ama Shadia, senza sapere che anche Karima ama un altro. Il cibo, il desiderio, l’amore, la violenza, la libertà: uno scatenato melodramma politico e ribelle che è anche una straordinaria lezione di cinema.
„WELDI“ di Mohamed Ben Attia (2018, 104 min)
Riadh sta per andare in pensione. Lui e la moglie Nazli pensano solo al loro unico figlio, Sami, che si sta preparando agli esami. I ripetuti attacchi di emicrania del ragazzo sono una causa di forte preoccupazione per i genitori. Ma quando sembra che finalmente Sami stia migliorando, il giovane scompare improvvisamente. Dal regista di „Hedi“, una toccante riflessione sulla paternità.
„THE DAY I LOST MY SHADOW“di Soudade Kaadan (2018, 94 min)
Durante il più freddo inverno che la Siria abbia mai conosciuto, Sana vuole soltanto preparare un pasto caldo per suo figlio. Alla ricerca di una bombola di gas, finisce bloccata nella zona sotto assedio, dove scopre che, durante la guerra, le persone perdono la propria ombra. La lotta quotidiana, la dignità e la perdita in un film potente che parte dalla Siria contemporanea per farsi riflessione universale.
„THE LAST QUEEN“ di Damien Ounouri
L’attesa opera seconda del talentuoso regista algerino Damien Ounouri. „The Last Queen“ è ambientato all’alba del XVI secolo ad Algeri, durante il conflitto tra pirati e spagnoli per la liberazione della capitale algerina. Uscita prevista entro fine 2020.