Mi ha sempre fatto sorridere il conio di “Costume e Società” quando si parla di tendenze da passerella e moda. Poi però penso che esiste la Rinascente e la società si riesce proprio a vederla tutta perfettamente rappresentata nello splendore dei suoi 7 piani.
Popolare e democratica, la Ford della moda con il design di una Ferrari e gli sportelli ad ala di gabbiano di una Mercedes Benz e forse qualcosa di più, visto che tra i suoi corridoi persino il giovane Giorgio Armani si destreggiava come visual merchandiser arrivando a chiamare a collaborare protagonisti dell’architettura come Giò Ponti, Bruno Munari e Max Huber.
Eccola la Rinascente, il sogno di una rinascita che parte, letteralmente, dalle macerie della grande guerra per arrivare a innalzare muri e vetrine, per la prima volta illuminate, un po’ a segnare le vie circostanti un po’ ad aprire i più luminosi degli scenari e regalarci il sogno di un futuro. Diciamo grazie ai fratelli Luigi e Ferdinando Bocconi che, da una primissima bottega di stoffe, nel giro di un anno, sono riusciti a costruire un impero di abiti sotto il nome del Magazzino Bocconi, acquistato poi dal senatore Broletti per diventare, con la complicità di D’Annunzio, la celebre Rinascente.
Tra i suoi corridoi persino il giovane Giorgio Armani si destreggiava come visual merchandiser arrivando a chiamare a collaborare protagonisti dell’architettura come Giò Ponti, Bruno Munari e Max Huber.
158 anni portati benissimo quelli della Rinascente che, grazie all’intuito progressista e avanguardista del senatore Broletti, diventa oggi il più e storico store nato in un’Italia autarchica dove, in corso Vittorio Emanuele, a Milano, H&M non c’era, così come non c’erano i lussureggianti monomarca dei brand del lusso. Intanto poi nella sede romana di Piazza Fiume veniva installata la prima scala mobile e il luogo della Rinascente diventa un’istituzione, un ambiente iconico dove per la prima volta si aprono i cancelli del mondo, radunando quelli che oggi chiameremmo trend setter, personalità internazionali, affascinati dai tessuti d’oltralpe, da una struttura innovativa che ospita bar, ristorante, terrazza.
La Rinascente ha fatto ancora qualcosa in più. Ha rivoluzionato e ribaltato i canoni di classe, ed è qui che il costume diventa società. Ben lontana dall’idea di grandi magazzini americani, destinati solo e soltanto ai ricchi e facoltosi già in possesso del sogno americano, la Rinascente diventa il luogo di tutti ed è pronta a vestire tutti. Non a caso già nel ’63 firma un contratto con lo stilista Pierre Cardin per rendere l’esperienza d’acquisto accessibile a tutti. La storia della Rinascente si scrive da sola e oggi con Club Rinascente si spinge ancora oltre rivolgendosi agli studenti universitari, ai fuorisede del „pacco da giù“ che vivono la città e i suoi simboli.
Club Rinascente è un format di eventi per gli universitari, un party ma anche un casting con shooting per immortalare la nuova generazione delle città.
Club Rinascente sono una serie di eventi che Rinascente, insieme a Zero, organizza nelle sue diverse sedi di Milano, Roma, Torino e Firenze. Il 22 giugno a Roma, in via del Tritone 61, e il 28 giugno a Milano in Piazza Duomo, dalle 19.00 a mezzanotte, si inaugura il Club di Rinascente con due feste dedicate a chi lotta con la sessione d’esame ancora aperta. A immortalare i fortunati, come la nuova generazione delle città, ci penseranno She.s.Lola su Roma e Nicolò Parsenziani su Milano, tutto questo dalla terrazza delle due sedi regalandovi la magia della metropoli dall’alto.
Chiaramente al club non si comanda e da buon vecchi leoni delle serate aspettatevi dj set ballerini con il sound di Milangeles (che non ha bisogno di presentazioni), Pentola e Mitch Treasure, a Milano e il sound di MrChina (from Touch The Wood), Lady The Murder e Lil Dalce a Roma. Il tutto ovviamente nella Food Hall al settimo piano dove vi sembrerà di toccare le guglie del Duomo in quel di Milano e la Food Hall con fronte diretta verso le Mura Aureliane con tanto di ascensore panoramico e tetto trasparente per la tappa romana con dj set al sesto.
E questa volta direi niente salto d’appello, ci vediamo lì!