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Come ti cambio Eataly

Nuovi ristoranti, una partnership con Ikea, una griglia gigante. La sede di Ostiense di Eataly ha cambiato volto.

Geschrieben von Nicola Gerundino il 5 November 2018
Aggiornato il 16 November 2018

In sei anni di vita ci sono passate 20.000.000 di persone, rimane il punto vendita più grande del mondo e comincia a diventare un riferimento non solo alimentare/di intrattenimento per l’intera città, ma anche toponomastico. Terminato il periodo d’assestamento quindi, la sede di Eataly di Ostiense ha deciso di rifarsi il trucco, rimettendo mano ai suoi ristoranti – e quindi anche all’offerta gastronomica degli stessi – e stringendo una partnership con un colosso industriale: Ikea.

Partendo da questo secondo punto – e riducendo la questione all’osso – Ikea ha dato una bella mano a riarredare alcune parti di Eataly, che a sua volta ha messo a disposizione dei designer svedesi parte dell’ex Terminal di Ostiense per esporre e vendere i propri prodotti, concentrandosi ovviamente su tutto ciò che ruota intorno alla cucina e alla convivialità da tavola. Prendi la pasta artigianale, compri la pentola per l’acqua, la padella per il sugo e vade retro polpette e salmone, il buco allo stomaco stavolta me lo tappo potendo scegliere tra un’infinità di soluzioni.

La nuova piazza del piano Terra con arredi Ikea.

Eccoci quindi ai nuovi punti di ristorazione, alcuni riassestati, altri creati ex novo.

PIANO TERRA

La novità più grande è un salotto diffuso, proprio di fianco a uno degli ingressi per la zona Ikea, dove c’è la gastronomia veloce e adriatica di Scottadito (arrosticini e olive), affiancata da Mozao (gnocco fritto, tigelle e piadine emiliane). Resta la caffetteria di Illy, affiancata dalla pasticceria de Le Sicilianedde (inutile specificare che tipo di dolci facciano). Dall’altro lato trovate sempre la panetteria di Eataly, tra pani e pizza alla pala di bontà assoluta, cui si aggiungono zuppe e centrifughe prodotte da Orto. Chiude il cerchio un piccolo mercato ortofrutticolo con dentro diversi produttori del Lazio, dove trovare frutta, come miele o peperoncini.

PRIMO PIANO

Al primo piano la Birreria conquista spazi, aumentando la sua produzione annuale a 50.000 litri, serviti in un area ristoro, la Gastronomia, che riprende un po‘ le tradizionali gastronomie romane, dove prendere (e portare via) salumi, formaggi, pasta fresca, polli al girarrosto, patate, teglie di sformati, sottolii e altro ben di Dio, con la possibilità di sedersi e accompagnare un bicchiere di birra con fritti, panini e la pizza nel padellino, sulla quale si punta molto. Di fronte alla Gastronomia, rimane e si allarga il Caseificio di Roberto Battaglia, con mozzarelle e burrate preparate live. Dall’altro latro del primo piano trovano spazio i carboidrati, con pizza tonda (la tradizionale, cotta nel forno a legna) e pasta che vanno di pari passo.

SECONDO PIANO

Qui rimangono il banco pescheria, il banco macelleria, l’enoteca – anch’essa praticamente nuova, essendo stata ripensata nel 2017 – l’osteria dedicata alla cucina romana e la seconda area caffè, su questo piano firmata da Vergnano. Le novità sono due, la prima è il ridimensionamento dell’area fritti di mare, ovvero il cuoppo dell’istrionico Pasquale Torrente di Cetara. La seconda è quella più consistente e si chiama Terra, il cui cuore pulsante è una griglia di tre metri fatta interamente a mano, dove carne e pesce la fanno da padroni. Il menu di Terra è completo, va dall’antipasto al dolce e annovera una selezioni di vini riguardevole.