L’8 Dicembre 2007 usciva la primissima release Avant! ovvero il 7” split His Electro Blue Voice e Nuit Noire. Da allora la label si è mossa nell’underground europeo e internazionale con un percorso in grado di approdare a territori elettronici (la disco industrial degli Scorpion Violente, l’EBM a tinte fosche di Qual, la wave in bianco&nero dei Lust For Youth), in altri casi verso soluzioni acustiche (il neofolk punk dei Cult Of Youth e Lakes, e quello fortemente americano di King Dude), senza mai perdere di vista le proprie radici post-punk (Rendez-Vous e Horror Vacui).
L’etichetta festeggia il suo nono compleanno sabato 10 dicembre all’Atelier Sì. Tutti i dettagli li trovate qui. Noi abbiamo chiesto al suo fondatore e santo patrono Andrea Napoli di raccontarsi con le sue dieci tracce del cuore.
Ecco cosa ci ha mandato.
—–
Boy Harsher – Pain
Una delle tracce più interessanti di minimal-synth et similia in cui mi è capitato di imbattermi di recente. 7 minuti così groovy e ossessivi non li sentivo dal debutto degli Scorpion Violente.
Blitz –Fatigue
I Blitz sono tra le mie band preferite e non è facile scegliere un pezzo solo dato che amo ogni singola nota che hanno registrato. Sono l’esempio perfetto di gruppo nato dal punk e traghettato alla new wave senza perdere un colpo.
Il primo album Voice Of A Generation è uno degli 3 dischi Oi! migliori di sempre (anche se era molto di più), il secondo Second Empire Justice è un capolavoro post-punk nella Manchester post-Joy Division.
Il singolo New Age è la transizione in pieno divenire. Fatigue era sul lato B.
Private Entertainment – Under The Mask
Nel 2008 avevo da pochi mesi iniziato l’esperienza Avant!. Uno dei primi distributori con cui entrai in contatto fu Kernkrach, mailorder tedesco di roba minimal-synth-pop con un’attitudine tutt’altro che scontata. Beh con la sub-label Hertz-Schrittmacher pubblicò questo LP compilation chiamato Analoges Russland – Musik Aus Der Zukunft (https://www.discogs.com/Various-Analoges-Russland-Musik-Aus-Der-Zukunft/release/1441873) pieno di folli progetti euro-disco russi. I Private Entertainment erano tra i pochi a non sembrare gli Eiffel 65.
LVRIN – Demolition
Restiamo in Russia con il primo 12″ di questo nuovo young producer. Di LVRIN non si sa molto se non appunto che è russo e che ha debuttato quest’anno su Pinkman/Broken Dreams. L’EP non è niente male ma è soprattutto questa traccia che mi ha fatto girare la testa. Metteteci poi che la label lo descrive come Dark Minimal Elektronix from Russia e ci siamo.
Speaker Dee Mo – Sfida il buio
Bologna, 1992. Perfezione metrica, lirica, strumentale e scratchistica. E anche grafica, a suo modo. Una strofa come „È un Piano Omega che nega la mia specie, così mi affido alla forza che in me c’è, la forza che in te c’è, è viva e non cede, difende la mente e intanto la tua scienza cresce“ con tutti gli incastri sillabici è magistrale.
Breakbeat Era – Late Morning
La scoperta di nuovi producer d’n’b come Pessimist e Shiken Hanzo mi ha inconsciamente riportato a questo disco e agi anni in cui era uscito (fine Novanta). A suo tempo con Francesco degli His Electro Blue Voice (il mio ex-gruppo) l’abbiamo consumato. Certo, le parti cantate oggi mostrano il passare del tempo ma un pezzo come questo è ancora una legnata.
Chain Of Flowers – Crisis
La Alter di Luke Younger (aka Helm) fa uscire un sacco di roba interessante, ogni release diversa dall’altra. Da Nick Klein (recentemente passato da Habitat) a Croatian Amor, da M Ax Noi Mach agli Shallow Sanction. I Chain Of Flowers sono uno dei pochi gruppi indie inglesi (nel vero senso del termine, non i Libertines) veramente validi degli ultimi anni.
High-Functioning Flesh – Lattice Of Coincidence
Negli ultimi anni, come era prevedibile, l’EBM È tornata a farsi sentire. Motori principali di questo ritorno di fiamma sono stati sicuramente gli Youth Code di cui però non sono mai stato convinto. Sempre su Dais, invece, apprezzo molto di più i losangelini High-Functioning Flesh.
Chissà quando passeranno live da ’ste party.
The Stone Roses – The Stone Roses (Full Album)
Come si fa a scegliere una sola canzone da questo disco? Missione impossibile.
Ogni singola traccia è un capolavoro senza soluzione di continuità con la precedente e la successiva. Non c’è niente da fare, va ascoltato e amato tutto dall’inizio alla fine.
Burzum – Jesus‘ Tod
Burzum è stato uno dei punti di svolta della mia crescita musicale. È stato (anche) con lui, soprattutto con Filosofem, che ho allargato la visione della rosa delle possibilità, capendo che un pezzo non doveva per forza durare 4 minuti, che nel rock e nel metal si poteva fare atmosfera e che si potevano integrare velleità e slanci che niente hanno a che vedere col mondo della musica leggera. Tutte cose che in parte sapevo anche prima ma che con Burzum sono finalmente diventate mie.
AVANT! Records 9th Birthday Bash – Video Teaser
Chiudiamo in bellezza con il teaser fatto da Andrea Masciadri di ALiveLab per la serata Avant! del 10 dicembre all’AtelierSì di Bologna. Il pezzo che sentite è Euroshima dei Rendez-Vous, ospiti d’onore del birthday bash.