È quel periodo dell’anno in cui le coste si svuotano, i percorsi da trekking di montagna si liberano e le città iniziano a ripopolarsi, e nell’aria aleggia un certo tono di malinconia rappresentato molto bene dalle note di „L’estate sta finendo“ dei Righeira, orgoglio nostrano dell‘Italo disco. Ed è proprio in questo momento che ZERO, mentre stai rientrando dalla tua oasi di benessere e stai per ri-approcciare i ritmi folli del nostro tritacarne capitalistico chiamato società, come una voce calda e rassicurante che sussurra „Don’t panic, everything is gonna be alright“ incombe nel tuo feed con la guida mensile dei festival. Arti visive, musica, fotografia, teatro e a questo giro, per quelli che oltre al cervello vogliono riempire anche la pancia, si aggiunge anche la sezione bere e mangiare. In realtà settembre non è poi così male se hai passato l’età della scuola dell’obbligo: è il vero inizio del nuovo anno, anche se solamente lavorativo – se non fosse che perderemmo un’altra possibilità per far festa possiamo concordare tutti che potremmo spostare capodanno al 31 agosto -, non vedi l’ora di raccontare ai tuoi amici e colleghi quali situazioni assurde hanno colorato la tua estate, oppure, alla migliore delle ipotesi, hai lavorato tutta l’estate ed è arrivato il tuo momento di stressare chi sta „dall’altra parte del bancone“. Di seguito i migliori modi per coronare questo mese di ripartenza.
JAZZ:RE:FOUND | 31 Agosto–3 Settembre | Cella Monte (AL)
Quest’anno il festival incastonato nelle colline del Monferrato spinge sulle frequenze basse. In quel paesino piemontese così bello da sembrare „finto“ che risponde al nome di Cella Monte, ci sarà infatti il consueto spazio per i „soliti“ live di grande classe – dai Nu Genea ai The Comet Is Coming fino a FKJ e Nils Frahm – ma, soprattutto, ci sarà una carrellata di dj set pronti a stuzzicare ogni palato. Dalle sicurezze Lefto, Gilles Peterson, Louie Vega, Mr Scruff e Ben Ufo, all’interessante attenzione posta sui „digger“ di casa nostra, con i resident del JRF e la collaborazione con la torinese Radio Banda Larga a fare da apripista. Salendo su e giù per le strada del paese e dividendosi nelle diverse location, si avrà la costante sensazione di essere immersi in frequenze di ogni tipo, con pochi metri a dividere mondi sonori e cambiare completamente l’orizzonte d’ascolto. Il tutto con in mano un calice di vino, eccellenza del territorio.
BRONSON RECORDING FEST | 1-2 Settembre | Marina di Ravenna (RA)
Dopo aver creato due dei festival più importanti del panorama nazionale ed europeo (Transmissions e Beaches Brew) al Bronson mancava un tassello: la propria etichetta. Progetto, quest’ultimo, in divenire da qualche anno grazie a un progetto di scouting, tutoraggio e produzione musicale in convenzione con la Regione Emilia Romagna, denominato La Zona d’Ombra, che nel corso di questi anni ha permesso a molti artisti confrontare in maniera competitiva sul mercato discografico. A coronamento di questo percorso, ecco quindi un festival di due giorni dal titolo Tales from the Red Desert che chiude la bella stagione dell’Hana-Bi. Dieci gli artisti del roster pronti a presentare le loro nuove uscite: si va dall’indie rock dei Clever Square al pot-pourri di sfuriate punk, atmosfere jazz e accenni no wave dei Leatherette, dal post metal dei Solaris all’elettro-pop del duo Trust the Mask; e poi l’alt-country di Phill Reynolds, il rock sperimentale dei San Leo, il trip hop di Cemento Atlantico, l’electro-punk-queer di R.Y.F., il bedroom pop degli Sleap-e e il sound teso degli Eugenia Post Meridiem.
RICCI WEEKENDER | 1-3 Settembre | Catania (CT)
C’è un mantra da ricordare: se in Italia fa caldo, a Catania sta facendo ancora più caldo. E se c’è anche il Ricci Weekender, allora a Catania sta facendo caldissimo! In questo scampolo di fine estate che non ci vuole abbandonare (Greta ce lo dice da anni) torna il festival che unisce Londra e Catania nella collaborazione tra Gilles Peterson e lo chef Ed Wilson con i Mercati Generali e il territorio siculo. Quest’anno, infatti, la cucina di livello internazionale fornita da Wilson, Bianca Celano, Merlin Labron-Johnson, Seb Myers, Piermaria Trischitta, Mitsel Ibrahim e Ryessup incontra la musica di Rosa Brunello, Norman Jay, Nicola Conte, Shy One, Gianluca Petrella e tanti altri. Come sempre girando per location mozzafiato, dall’antico palazzo Biscari risalente al ‚700, per arrivare a La Playa di Catania e gli stessi Mercati Generali. Un caldissimo viaggio multisensoriale.
CAMPO BASE | 1–3 Settembre | Oira (VB)
Questa è indubbiamente un’epoca di montagne. Il gropcore – l’hiker perenne – testimonia quanto la cultura territorialista ed extraurbana stia prendendo sentieri inediti. Certo, c’è un bello scarto tra il fashion-trend e l’impegno territoriale: c’è una tradizione letteraria (Rigoni Stern ieri e Cognetti oggi) e filosofica (Arne Næss su tutti), ma è giusto anche ricordare che al trend corrisponde puntualmente un ambito d’esperienza collettivo. Eccoci quindi a Campo Base, festival delle montagne arrivato alla terza edizione e ideato da Tones on the Stones, associazione nata dall’esperienza di Nextones. Se quest’ultimo è unanimemente riconosciuto per la scenografia rocciosa e l’attenzione ai linguaggi digitali ed elettronici, Campo Base punta tutto sulla cultura montana, sul fare dell’ambientamento un processo radicato in pratiche ed esperienze assieme ad alpinisti, filosofi, musicisti e ricercatori e cuochi e camminatori. C’è un Franco Micheli, geografo e alpinista che viaggia senza dispositivi d’orientamento se non i suoi occhi; ci sono passeggiate “stupefacenti” per raccontare la potenza taumaturgica e psicotropa di funghi e piante; passeggiate di ricognizione e raccolta di erbe spontanee e buone da mangiare; workshop di fermentazione e arrampicate, parapendio, camminate e lato musica sabatino trovate Venerus, gli Addict Ameba e Steve Pepe. Nessun gropcore, quindi: ma la vera fotta per la montagna.
SHORT THEATRE | 3–17 Settembre | Roma (RM)
Arrivato alla sua edizione numero diciotto, Short Theatre mostra tutti i tratti di una maturazione e di una completa organicità rispetto al corpo (e ai corpi) della città. La pelle di rassegna, come quella di un serpente, è scivolata via: il manto ora è quello di un catalizzatore, capace di legare e mettere in movimento all’unisono luoghi, persone, collettivi. Come se l’intero tessuto urbano di Roma fiorisse all’unisono, dopo un lungo anno di preparazione. Quindici le location – dal Teatro dell’Opera all’Angelo Mai, dall’Argentina al Teatro del Lido di Ostia, passando per India e Mattatoio – undici i giorni di programmazione, circa cinquanta i progetti, trentacinque le compagnie italiane e internazionali, con una significativa rappresentanza africana. Anteprima straordinaria con Fred Moten, poeta statunitense, poi Ligia Lewis, Eli Mathieu-Bustos, Robyn Orlin; gli interventi incendiari di Romeo Castellucci e Ilenia Caleo assieme a Silvia Calderoni; Théo Mercier, già protagonista di una bellissima mostra a Villa Medici; il debuttante Gruppo UROR; Daria Deflorian, Zimmerfrei, Chiara Bersani, Alessandro Sciarrioni che invece più “di casa” sono. La lista è lunga, così come tante sono le collaborazioni, che si allargano anche ai territori notturni e musicali: Civico Zero, Fuori Programma, Fanfulla 5/a, If Body / LOCALES, NERO. Un festival, infine, che non si nascone ma vuole parlare ad alta voce con una lingua politica, rivolta al vivere comune che esiste prima, durante e dopo ogni performance, come riassunto perfettamente nel tema portante di questa edizione, “Radical Sympathy”. La simpatia come epicentro di una percezione ubiqua, trasformante e radicale.
DANZA URBANA | 5-10 Settembre | Bologna (BO)
Da 27 anni il rientro a Bologna fa rima con Danza Urbana, festival che accoglie settembre tra danza e performance contemporanea riappropriandosi degli spazi della quotidianità. Differenti spazi della città, dal centro alla periferia, si trasformano in altrettanti palcoscenici in un rituale di condivisione che si rinnova ogni anno grazie alla curatela di Massimo Carosi e Luca Nava, con artisti e compagnie selezionati tra i protagonisti della nuova danza d’autore e della coreografia italiana ed internazionale. Tra gli highlight della nuova edizione la prima nazionale dello spettacolo „Metis“ di Francesca Penzo, la cui ricerca da anni si incentra su tematiche legate al femminismo intersezionale, e l’anteprima di „Stuporosa“ di Francesco Marilungo, sull’elaborazione collettiva del lutto; fragilità che è anche al centro di „Hello°“ di Kinkaleri. E ancora il danzatore e coreografo libanese Bassam Abou Diab, da Israele la coppia Or Marin & Oran Nahum, l’attivista trans Porpora Marcasciano, in cammino lungo un percorso di 14 km, Adriano Bolognino, la compagnia spagnola Ertza e la coreografa Premio Ubu Silvia Rampelli/Habillé d’Eau.
FESTIVALETTERATURA| 6-10 Settembre | Mantova (MN)
La letteratura è da sempre una colonna portante per la crescita culturale e sensibile dell’essere umano e il festival che la celebra lo sa bene. Per questo ogni anno si pone nuove sfide e non si ferma mai a raccontare le cose come stanno, ma cerca di spingersi oltre, di innescare domande e rispondere a bisogni. E in questo mondo in ridefinizione, le parole hanno bisogno di nuovi significati e profondità. Di mettere in discussione le cose e conferire suoni diversi all’andamento delle storie. Dal 6 al 10 settembre Mantova apre le sue braccia e accoglie autori e autrici da tutto il mondo pronta a trovare le parole che stiamo cercando e di cui abbiamo bisogno. Spingersi in questa direzione porta Festivaletteratura anche a uscire dai suoi luoghi più “tradizionali”, muovendosi dentro e fuori la città e insieme a lavorare sui tempi lunghi con centri di studio, musei e altre realtà, per far sì che le parole restino e continuino a raccontare.
MAPLE DEATH IN THE PARK | 7-9 Settembre | Bologna (BO)
Vivere il regno inesplorato del rumore: è la missione che dal 2014 la Maple Death Records porta avanti con estrema dedizione, portando alla luce un’accuratissima selezione di artisti italiani e internazionali che si muovono tra noise, avant-pop, punk, psych, industrial e rock’n’roll. Demiurgo ed esploratore degli abissi è Jonathan Clancy, che da qualche anno conduce la sua fiera one-man-label dalle stanze dell’ex casetta del custode del Parco della Montagnola, approfittando del bel clima settembrino per esporre all’aperto alcuni dei suoi gioielli. Per il terzo anno consecutivo torna, quindi, presso i dirimpettai del chiosco di Frida (in collaborazione con Frida Sugarhill, rassegna dedicata alla musica underground), il festival Maple Death in the Park tra artisti presenti nel roster e altri vicini allo spirito dell’etichetta. Quindi: i principali esponenti del noise-punk veronese Hallelujah!, il duo di recente debutto Bono/Burattini sintesi perfetta tra wave sperimentale, groove alieni, elettronica contemporanea e soundtrack sci-fi, i beat synth-punk scuri e ossessivi sull’asse Palermo/Roma Est di Maria Violenza, il venetissimo Krano con il suo folk sghembo, le chitarre affilate dei sardi Gentilesky, il torbido chitarrismo purgatoriale del tedesco Bobby Would, il poliedrico e creativo tastierista membro del collettivo Effetto Brama Giulio Stermieri, il talento folignate Leonardo Martelli fra l’house, la techno low-fi, l’ambient e il post-punk industriale, la scoperta post-punk a bassa fedeltà Aldo Morto e, dagli Starfuckers, i Ravaneto. Insieme a loro i dj set di Etta Simone, Sandra Mason, Fera e Nic Casalino.
RAAA | 7-10 Settembre | Brescia (BS)
Ritorna, per la seconda edizione, il festival di arti performative RAAA, che si sviluppa a stretto contatto con la forma urbana di Brescia. RAAA infatti non ha un’unica sede, ma intreccia i linguaggi del corpo alle forme della città, i movimenti e i suoni non si astraggono dal loro contesto, ma lo ampliano, lo modellano e lo nutrono. Dal 7 al 10 settembre il festival si diffonde per la città – tra il centro storico e i quartieri periferici – portando performance, workshop, esposizioni, installazioni, talk e concerti, all’aperto e al chiuso, sopra e sotto, attenuando così la separazione tra artistə e spettatorə. Quattro giorni in cui darsi la possibilità di osservare e partecipare a linguaggi nuovi: dove il camminare sarà un modo sensibile di osservare con la performance di Elisabetta Consonni o il parkour diventa un metro di misura del muoversi nel mondo. Ma si tratta anche di suoni, di sonorizzazioni del paesaggio e dell’ambiente urbano. Due prolungamenti, uno dal 2 al 6 settembre e uno il 24 settembre, compongono OFFF, ovvero anticipazioni e tocchi nostalgici prima e dopo il cuore del festival.
SI FEST |8-24 settembre | Savignano sul Rubicone (FC)
Per il secondo anno consecutivo, SI Fest – ovvero il festival di fotografia più longevo d’Italia – abbandona sotto la guida di Alex Majoli il classico formato espositivo spostando il proprio sguardo nei luoghi del reale. A partire dal progetto in collaborazione con la Casa circondariale di Forlì il festival si fa „Testimone Oculare“ (titolo di quest’edizione) con sei reportage realizzati da quattro fotografi professionisti partiti dal dialogo con sei persone detenute per documentare ciò che ciascuna di loro desidera vedere, o rivedere, del mondo esterno. Oltre a questo focus prosegue il percorso nelle scuole elementari e medie di Savignano dove ogni mostra è associata a una materia diversa: così, ad esempio, la lezione di letteratura è dedicata al futuro immaginato da Jacky Connolly, a metà fra videogame e romanzo distopico e quella di biologia al mondo di animali solitari di Jim Naughten; e così via con Olivia Arthur, Karolina Wojtas e Angelo Vignali, Larry Sultan e Mike Mandel, Alec Soth, Myriam Boulos, Marvel Harris.
BLOOMING | 8-9 Settembre | Pergola (PU)
La maggior parte dei festival diventano oggetto del desiderio nel momento in cui, alla lettura del programma, l’occhio intercetta quella manciata di nomi di cui si conoscono lavori, performance, dischi, capacità di infiammare palco o a abilità di miscelare i dischi consolle. Il Blooming, invece, appartiene a quella schiera di rassegne che consistono in scoperta pura. È vero, il (bellissimo) borgo ospitante è sempre Pergola, nelle Marche, così come la curatela è (fortunatamente) sempre affidata a quei geniacci dei Quiet Ensemble. A cambiare ogni volta è il modo in cui gli artisti ospiti decidono di reinterpretare le diverse location con le proprie installazioni visive e sonore, ed è questo l’aspetto che conta dì più e dà valore. Chiese, giardini segrete, cantine di antiche dimore, teatri che a ogni edizioni assumono sembianze, melodie e colori diversi. Le pennellate digitali quest’anno saranno a cura di Gabey Tjon a Tham (Olanda), Entangled Others (Portogallo), Diego Labonia (Italia), Vitamin (Spagna), Leandro Summo (Italia), Blivet (Italia), Decomposer + Liz (Italia), Bad Clipping Studio (Italia) e PlayMarche.
MAX3MIN | 11–17 Settembre | Milano (MI)
Torna, super in forma, alla sua terza edizione, il festival dei film più corti di sempre: MAX3MIN approda quest’anno per tre giorni alla Cineteca di Milano. Le riflessioni e la ricerca che porta questa rassegna sono tutt’altro che scontate: in un mondo sempre più urgente e rapido è giusto educarsi e ampliare gli orizzonti delle brevi durate, dei micro racconti, dei contenuti che arrivano dritti al punto, delle sensibilità più dirette e che non sentono il bisogno dell’attesa e della sospensione. Una susseguirsi di 70 film brevi, brevissimi, che non sacrificano nulla nel contenuto ma solo nella durata (di cui 50 concorreranno per i premi del Concorso Internazionale, mentre 20 sono i film selezionati per il NEXT GEN Award, premio dedicato ai migliori corti provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo). Per tre giorni la Cineteca avrà un programma densissimo di proiezioni ma anche di incontri, talk, laboratori e un grande party organizzata da Discosizer il 16 settembre, in occasione della serata di premiazione.
CULTO | 15–16 Settembre | Torino (TO)
Rabdomalìa è il titolo di questa edizione del festival-collettivo torinese che attraverso la manifestazione si propone di indagare scopi e pratiche del mondo della musica elettronica e dell’underground. Come un rabdomante con in mano un bastone biforcuto ricerca uno zampillo d’acqua, CULTO va a scavare nella scena in cerca di linfa vitale e artistica con la volontà di diventare spazio e fonte da cui dissetarsi, per la scena stessa. E allora un percorso itinerante composto da tre spazi per andare a far scorta di risorse vitali e brain food, tra cui l’Amen Bar all’interno dei Docks Dora che ospiterà per la serata di apertura del festival i live di Francesca Heart, con i suoi watery sound, e il duo da Barcellona Dame Area; l’hub Cavallerizza, che nella giornata di sabato sarà centro di discussioni, mostre e installazioni, tra cui la mostra fotografica di Chiara Fossati, talk, di cui una su „rinascimenti psichedelici e riduzione del danno“, e altri momenti tra performance e dj set; la chiusura di sabato sera in uno dei centri della notte torinese, il Bunker, dove saranno ospitati i dj set di Agostino, Big Hands b2b Giesse, Diamin e altri ancora.
FESTIVALFILOSOFIA | 15–17 Settembre | Modena, Carpi, Sassuolo (MO)
Con la consueta attenzione ai temi che richiedono d’essere discussi, FF2023 tratterà della parola. Questione che ha una storia profonda, con svolte di pensiero determinanti nell’ultimo secolo e che nel tripudio confusionale e comunicativo attuale si riafferma d’importanza decisiva. Basta pensare all’AI generativa, che in questi anni ha dato diversi colpi di tacco alle teorie cognitive ed evolutive del linguaggio; all’attestazione delle identità e alla nozione di differenza, alla correctedness politica, ai linguaggi d’odio e all’informazione, vera o falsa che sia. Insomma, potremmo chiederci: dobbiamo proprio dare per scontato che il linguaggio faccia deserto (perché come scriveva Wittgenstein il limite del mondo è il limite del linguaggio), oppure che c’è qualcosa nel linguaggio che fa foresta (come diceva invece Eco) che popola il mondo di soggetti inauditi? C’è una maratona filosofica di 54 lectio in tre giorni tra Modena, Sassuolo e Carpi (e quindi tra bolliti, tigelle, aceto balsamico, tortellini e lambrusco di Sorbara) per provare ad avere una qualche micro-epifania a riguardo. Tutti eventi gratuiti, con invitati d’eccellenza tra habitué e guest, tra cui, per quanto ci riguarda, uno su tutti merita d’essere citato: Tim Ingold, che più d’altri ha saputo mettersi nella pelle del mondo.
ENDURING LOVE | 21–23 Settembre | Dro (TN)
Il lavoro che Centrale Fies sta portando avanti da anni è davvero importante nel panorama delle arti performative e dell’innovazione dei linguaggi artistici, perché ha la straordinaria capacità di mettersi costantemente in discussione. Lo celebriamo in questa guida, precisando però che la sua forma di restituzione non è chiusa in un festival, ma è un percorso lungo e lento di analisi, condivisione e creazione, che passa attraverso mesi di residenze e scambi tra artistə. Enduring Love conclude gli appuntamenti di questa stagione estiva: dalle arti visive alla performing art, Centrale Fies dedica un fine settimana alle artiste e artisti che l’hanno trasportata nel mondo, una condivisione della ricerca in corso per alcuni e un ricongiungimento per altri. Enduring Love, insomma, riporta a Centrale Fies coreografe, registi, compagnie, perfomer, danzatori, artisti come OHT, Sotterraneo, Sergi Casero Nieto, Marco D’Agostin, Mali Weil, CollettivO CineticO, Anagoor, Alessandro Sciarroni, Giulia Crispiani, Emilia Verginelli, coi quali coltiva un legame fatto di sostegno reciproco, fiducia, rischio, amore.
NU | 21–24 Settembre | Novara (NO)
Novara centro del mondo? Negli ultimi anni il capoluogo piemontese si è preso un posto importante nel panorama dei festival italiani, grazie al lavoro certosino svolto dal Novara Jazz Festival e dal cugino multidisciplinare NU. Quest’ultimo, infatti, attraversa danza, musica, arte e teatro, aggiungendo al tutto la parola „comunità“, intesa come filo rosso imprescindibile per collegare le varie discipline. Tantissimi gli eventi da esplorare: menzione speciale per i Calibro 35, Vittorio Montalti con il suo lavoro sulle percussioni, o l’evento curato da Geneviève Lacey all’interno del giardino del Museo di Storia Naturale Faraggiana Ferrandi unendo musica e field recording. E poi una piccola grande chicca: la creazione (a cui si può prendere parte) di un coro formato da mille persone che sarà diretto da David Lang per la prima italiana assoluta di „Crowd Out“: un’esperienza che si preannuncia ipnotizzante.
PHMUSEUM DAYS | 22 Settembre-1 ottobre| Bologna (BO)
„Siri, come si risolve la crisi climatica?“. A parte googlare la domanda, Siri non saprebbe dirci altro. „I son’t know how to respond to that“ è la risposta che gli assistenti virtuali come Siri danno quando non riescono a trovare una soluzione alle nostre richieste. Da quest’affermazione parte la riflessione della nuova edizione di PhMuseum Days, festival internazionale di fotografia che quest’anno ruota attorno al rapporto tra l’uomo e la tecnologia e le sue conseguenze. Nell’ampio programma di mostre sono molti i progetti che raccontano il rapporto tra reale e virtuale come „RAM_4.0“ della portoghese Sara Bastai, nato da una conversazione con un’Intelligenza Artificiale, e Brea Souders che nel suo progetto editoriale „Another Online Pervert“ dialoga invece con un chatbot. Sotto-tema, ovviamente presente, è quello dell’ecologia affrontata, in particolare, da „Non Technological Devices“ della francese Chloé Milos Azzopardi, visione immaginifica e poetica del futuro, o „Flyin’ High“ del duo italiano The Cool Couple, simulazione virtuale di un’ora di volo da Milano a Roma a bordo di un aereo digitale, che è anche un NFT: acquistarlo, teoricamente, corrisponde a salire su un aereo per davvero e inquinare allo stesso modo. Tra gli altri: Penelope Umbrico, Leonardo Magrelli, Andy Sewell, Luca Massaro, Daniel Everett, Namsa Leuba, Felicity Hammond, Gloria Oyarzabal.
NON FREQUENZE FESTIVAL | 22–24 Settembre | Torino (TO)
Il festival Torinese continua nella stessa traiettoria della scorsa edizione, portandoci a esplorare sound di artisti provenienti da nicchie diverse, in diversi spazi della città: una tre giorni in quattro spazi (Imbarchino, CLAP, Bunker e Villa Rey) per scoprire sonorità dalla dance all’ambient, tra dj set e live, con tanto di performance e mostre fotografiche. Si conferma l’interesse per artisti legati al territorio francofono, tra cui, su tutti, troviamo OKO DJ, fondatrice di LYL Paris, l’artista Marsigliese MOESHA13, che, tra dancehall e gabber, riesce a mischiare con una vibe unica generi apparentemente lontanissimi, e la messicana di base a Bruxelles Vica Pacheco. Altra artista da non perdere è Grove, da Bristol, producer e cantante con una produzione originale in cui le sue rappate si stampano sopra beat UK bass e l’attitudine dance fa da padrona. In programma anche tanti artisti legati alla scena Torinese, tra cui i fari del mondo della notte Skip e Cobra, in combo in un b2b nella serata del Bunker, insieme a Xaxer, Alea e Sunny Levi, fidati selectors di RBL, Matteo Martino e Gigo8931. Infine, l’esibizione del collettivo di fotografi LLum, la performance del collettivo femminista Las Berthas e l’esibizione del collettivo torinese APART.
HYPERLOCAL FESTIVAL | 23–24 Settembre | Milano (MI)
Dopo il successo dell’anno scorso e tre anni di Hyperlocal Magazine e Club Zero alle spalle, torna Hyperlocal Festival: due giorni di palinsesto multidisciplinare, con le scene culturali di rilievo che animano le città nazionali e internazionali. Scene, questa è la parola che sta al fondo della seconda edizione del festival: spazi di pratica ed espressione che raccolgono in sé artiste e artisti in un orizzonte comune, dall’esercizio di tensioni estetiche, stilistiche e altre ancora politiche, ma che in tutti i casi rappresentano un’immagine di città, una maniera di viverla e di costruirla. Ci sarà quindi la Napoli hyperpop del Vomero, con Aaron Rumore e specchiopaura, la Milano del clubbing sudamericano con l’etichetta di Doña Valentina, Roma con il Pigneto e Pescheria, con i suoi ritmi contaminati e downtempo germogliati nel giardino Tropicantesimo e poi planati nel resto della città. Troverete l’attitudine hardcore mista con influenze dancehall di Marsiglia, tra Le Canebiere e Cours Julien, la Monaco elettronica e oscura col trio Carl Gari – che porteranno il loro nuovo album live in anteprima –, fino all’origine della dubstep nella Londra di Croydon con Loefah. Tra Milano, Roma, Bologna, Torino, Napoli, Marsiglia, Londra e Monaco, ogni città porterà qui le sue scene e i suoi quartieri, con live set e dj set, performance artistiche, talk, attività pomeridiane, il market con giovani designer e l’indefessa Bar Marathon di ZERO. Un’altra città, per soli due giorni.
SPRING ATTITUDE FESTIVAL | 23–24 Settembre | Roma (RM)
Anche per il 2023 Spring Attitude troverà spazio in quella location mozzafiato che sono gli studi di Cinecittà. Headliner saranno i sempreverdi Moderat e la cliccatissima Peggy Gou: il supergruppo tedesco è pronto a tornare a sprigionare magia elettronica nella Capitale, mentre la dj coreana porterà tutto il suo carico di coolness internazionale. Dj set drittone speziatissimo quello del duo Acid Arab, così come le evoluzione elettroniche dal vivo degli austriaci HVOB, del tedesco Christian Löffler e la producer e dj francese Chloe Caillet. Come sempre poi, S/A presta estrema attenzione al panorama nazionale e anche qui tira fuori dal cilindro alcuni dei più interessanti live act che abbiamo. I giganti Verdena conducono la fila, seguiti dagli altri veterani Bud Spencer Blues Explosion. Insieme a loro tutta la fresca raffinatezza delle giovani Bluem e Maria Chiara Argirò, la carica dei Fuera, l’ironia post-indie di Tutti Fenomeni (unica data estiva) e la classe di MEG. In aggiunta anche la giovanissima nuova stella rap italiana Ele A, il grossetano Lucio Corsi, l’irresistibile funk mediterraneo dei Parbleau, Studio Murena, Archivio Futuro e tanti altri nomi ancora. L’estate non finisce se ricomunica la primavera!
RAZZLE DAZZLE | 27 settembre-1 ottobre | Bologna (BO)
A Bologna arrivano le stravaganze di Razzle Dazzle, capitolo uno di una nuova saga della crew No Glucose, a cui si devono le prime italiane di Idles, Machine Girl, Deli Girls e tanti altri gruppi, a volte in locali infinitamente più piccoli di quanto possiate immaginare. Il concept condiviso e la falena di Tiziana de Felice guardano alla notte e a un nuovo sentire collettivo, riflettendo il sovraccarico sensuale e violento di un media onnipresente, in cui la verità pubblica è ormai un prisma di realtà intersoggettive sommerse nel tribalismo globale. Dal post-punk di Xiu Xiu al debutto della nu metal star Deijuvhs, con il dj samurai Yousuke Yukimatsu, le sfuriate noise di Münki e Prison Religion, il pop barocco di Evita Manji e la chiusura con una scorpacciata di strani ritmi nel giardino di Combo, a due passi dalla stazione, con il footwork alieno dell’hand-drum di Loto Retina e 3Phaz che rivisita il mahraganat egiziano in chiave techno. Quasi quasi?