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Houses: Homes, la nuova edizione di Video Sound Art

Una programmazione all’insegna del concetto di casa, materiale e sensibile, tra nuove inattese produzioni e progetti diffusi sul territorio

Geschrieben von Rachele Borsotti il 9 Oktober 2024

Adele Dipasquale, still Lose Voice Toolkit, 2024

Cos’è casa, se non il rifugio dove abbandonare il peso del mondo e staccare la spina dalla frenesia quotidiana? È lo scodinzolio del tuo amico a quattro zampe, il profumo familiare del tuo piatto preferito, o il bar di fiducia dove ogni volta ordini “il solito, grazie”. Casa è la canzone che canti a squarciagola mentre guidi e quel film che ti fa sempre piangere, anche se conosci le battute a memoria.

Quest’anno, alla quattordicesima edizione di Video Sound Art, festival e centro di produzione di arti contemporanee, ci si interroga su cosa significhi realmente il concetto di „casa„. Il festival, con un fitto calendario di eventi che ci farà compagnia in questo freddo e piovoso ottobre milanese, culminerà nella sua XIV edizione, dal 24 al 27 ottobre, con un progetto espositivo dal titolo Houses: Homes, curato da Laura Lamonea ed Erica Petrillo.
Il progetto si snoda animando diverse sedi milanesi: una piazza, un circolo ricreativo, senza dimenticare le affezionate botteghe storiche e gli iconici negozi, con epicentro in Piazza San Luigi, nel quartiere Lodi-Corvetto. Qui potremo scoprire installazioni di artisti italiani e internazionali, che daranno vita alle strade e chi le abita. Il festival esplora infatti le molteplici sfaccettature del concetto di „casa„. Dai diritti all’abitare e le sfide della gentrificazione, fino alle dimensioni più simboliche legate al senso di appartenenza a una comunità.

Quest’anno, il programma è preceduto da due progetti che confermano l’impegno di Video Sound Art come casa di produzione. Il primo è A Place to Stay di Cecilia Mentasti, un’installazione che si anima grazie all’incontro di diversi linguaggi (letteralmente) esposta negli spazi di Careof dal 10 ottobre al 1° novembre, sotto la cura di Marta Cereda e Laura Lamonea. Dopo nove mesi di lavoro intenso — in altre parole, un parto — l’artista ha creato un’opera unica. Questa raccoglie 200 storie di artisti italiani, raccontate a 200 cani. No, non è frutto di un’allucinazione, ma di una singolare riscrittura della storia dell’arte, in cui emergono opere meno conosciute o escluse dai circuiti ufficiali. Se ci pensate, possiamo trovare un cane in ogni angolo di qualsiasi quadro di qualsiasi artista del Rinascimento. Qui, però, questa figura diventa il nostro interlocutore principale, l’amico con cui confidarsi. Un ascoltatore silenzioso ma attento, che ci invita a riflettere sul significato dell’arte e sul ruolo che essa riveste nella società contemporanea.

Il secondo progetto è la performance Utopia Gym di Marilisa Cosello, che si svolgerà il 19 ottobre nella Palazzina dei Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti. Qui il corpo diventa il protagonista assoluto. Immaginate un gruppo di atlete di ginnastica artistica che eseguono coreografie non convenzionali, come se avessero dimenticato le regole di questo sport. Dimenticate la rigidità: in questa performance il movimento si trasforma in un gioco di creatività e libertà, dimostrando che i confini che consideriamo “normali” sono solo linee tracciate nella sabbia.

Questo autunno milanese si colorerà quindi di calde sfumature, grazie a un mix di performance e stimoli artistici che ci porteranno a riflettere e abbandonare ogni freno inibitorio. In questo abbraccio di creatività, casa diventa un luogo non solo di scoperta, ma anche di connessione profonda con noi stessi e con gli altri.