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I manifesti politici rielaborati dall’AI su un muro di via Zaccherini Alvisi

Un progetto curato da Sineglossa e Fondazione Gramsci Emilia-Romagna

Geschrieben von La Redazione il 15 April 2025

Foto di Margherita Caprilli

Mani, bandiere, simboli di lotta: sono i segni ricorrenti individuati dall’AI tra le centinaia di manifesti politici e sociali analizzati tra quelli della banca dati Manifestipolitici.it. Gli artisti Francesco D’Isa e Chiara Moresco hanno condotto un’indagine visiva sulla memoria politica e sui suoi codici iconografici e chiesto all’intelligenza artificiale di rintracciare i pattern più utilizzati e di rielaborarli in forma astratta e reinterpretata, generando centinaia di nuovi manifesti. Di questi, ne hanno stampati 280 in formato poster da attacchinaggio, e la nuova collezione è ora affissa sulla parete dell’edificio in Via Zaccherini Alvisi 11/2.

«Il risultato – spiega Francesco D’Isa – è una collezione che non appartiene più a un’epoca specifica, ma emerge da una sorta di inconscio visivo collettivo»

Il progetto si chiama AI Manifesta, è curato da Sineglossa e Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, e segue l’annuncio del rinnovamento grafico della banca dati con l’introduzione della Digital Library grazie a un finanziamento PNRR Tocc per la transizione digitale degli enti culturali.

– scorri sulle foto per sfogliare la gallery –

Manifestipolitici.it è la banca dati open access nata tra il 1999 e il 2000 dedicata al manifesto politico e sociale, ideata e promossa dalla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna e realizzata con Dot Beyond (già DM Cultura). La banca dati, liberamente fruibile in rete, rende consultabili circa 17mila documenti testuali e/o iconografici datati dal 1850 fino ai giorni nostri, come manifesti, locandine, bandi, volantini e cartoline realizzati e diffusi per la propaganda e la comunicazione a carattere politico e sociale. Si possono consultare i manifesti storici della propaganda elettorale, le autoproduzioni dei movimenti giovanili, la comunicazione degli enti locali, le testimonianze di molti paesi europei, dell’America latina e del Sud-Est asiatico.

Come spiega Federico Bomba, presidente di Sineglossa e ricercatore in Human Computer Interaction presso la Libera Università di Bolzano, «AI Manifesta è un brillante esempio di come il prezioso patrimonio culturale digitalizzato in questi anni possa essere reinterpretato attraverso l’intelligenza artificiale, trasformandosi in una risorsa per la creazione di nuove narrazioni visive. L’AI, spesso vista come un agente neutro o come un filtro che amplifica pregiudizi esistenti, diventa in questa opera un dispositivo critico capace di far emergere le costanti della propaganda politica, suggerendo nuove modalità di interpretazione del passato».