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Il C2C Festival e le sue divinità

Il festival torinese si prepara a un'edizione speciale a tema 'Living with the Gods': tre serate al Lingotto più una alle OGR per una lineup stellare

Geschrieben von Aurora Ruggeri il 9 Oktober 2024

Foto di Fabiana Amato

A C2C Festival, la notte si fonde con l’arte contemporanea e il ritmo diventa architettura in un vecchio hangar Fiat. Se Marinetti definì il Lingotto come “la prima invenzione della costruzione futurista”, non è difficile immaginare perché questa sia la cornice perfetta per un festival che guarda al futuro. Dal 31 ottobre al 3 novembre, imprudenti esperimenti sonori dissolvono i confini tra underground e mainstream, clubbing e performance d’avanguardia. Il tema di quest’anno, Living with the Gods, promette un viaggio ultraterreno, un’esplorazione che si spinge oltre il semplice ascolto verso una forma più o meno profonda di spiritualità. Il festival non si limita ad essere una rassegna di concerti, ma un’esperienza collettiva totalizzante.

 

[[NEL PANTHEON]]

 

A guidare questa edizione troviamo nomi che sembrano incarnare il concetto stesso di culto musicale. Il primo tra tutti è Dean Blunt. Elusivo, sfuggente, geniale. Ha costruito un repertorio misteriosamente sconfinato, dalle esplorazioni con Hype Williams alle operazioni criptiche con Baby Father, fino al capolavoro Black Metal, che quest’anno celebra dieci anni dalla prima pubblicazione. Vederlo dal vivo è un’occasione rara, quasi mistica: un artista inafferrabile, capace di mutare forma e rendere ogni esibizione un enigma che destabilizza e incanta.

 

 

Altrettanto incline alla trasfigurazione musicale, con un background classico e una mentalità punk, Mica Levi non segue le regole, le frantuma: musica liquida, mutante, pronta a smontare e ricostruire qualsiasi aspettativa. Reduce dal successo delle colonne sonore degli ultimi due film di Jonathan Glazer ‘La Zona d’Interesse’ e ‘Under The Skin’, debutta con il suo live al festival, e si preannuncia come una delle esperienze più intense dell’intera programmazione.
In bilico tra kitsch e avanguardia, A.G. Cook è il profeta di una PC Music che si è viralmente diffusa nel pop contemporaneo. Da Charli XCX a Caroline Polachek, ha prodotto hit sviluppando un codice musicale unico e collaborando spesso con SOPHIE. Ora presenta in esclusiva italiana “Britpop”, il suo ultimo disco. Basta il titolo per capire che sarà iconico.

 

 

Operando in dimensioni diverse ma ugualmente sacre, Hessle Audio si muove agilmente tra garage, dubstep e techno, e ha forgiato un’identità caratterizzata da immancabili bassi pulsanti. Le sue release comprendono un catalogo immenso, tra cui spiccano James Blake, Blawan, Joy Orbison, Objekt, Untold. I fondatori della storica etichetta inglese, Ben UFO, Pearson Sound e Pangaea, faranno vibrare il Lingotto in un set epifanico.

 

[[RITI ANTICHI E FUTURIBILI]]

 

Se C2C Festival è un tempio, i suoi pilastri sono gli artisti che hanno lasciato il segno durante le edizioni precedenti e che ora tornano in vesti rinnovate, spinti dall’esigenza di evolvere e sperimentare. Non si tratta di riproporre il passato, ma piuttosto di ridefinirlo, in un processo di trasformazione incessante che riflette l’essenza mutevole del festival. Arca ne è la rappresentazione perfetta: un’artista multidimensionale che sfida le regole del suono e dell’identità, evocando un ambiguo rito postmoderno in cui la sua stessa presenza sul palco diventa parte integrante dell’opera, ogni volta diversa dalla precedente.
Il ritorno di Kode9 è altrettanto significativo: festeggerà i vent’anni della sua etichetta Hyperdub, con un set che sarà un tributo a ciò che è accaduto fin’ora e un preludio di ciò che deve ancora accadere. Una celebrazione, e insieme il manifesto di un’attività di ricerca creativa inarrestabile. Ripassano da Torino anche i Darkside, il progetto di Nicolas Jaar e Dave Harrington che fonde elettronica e rock psichedelico in una delle espressioni più visionarie dell’ibridazione musicale, e i Bicep, con l’inedito set audiovisivo CHROMA in cui immagine e suono si intrecciano per creare un’esperienza autenticamente immersiva.

Accanto ai progetti universalmente celebrati, talenti emergenti svelano prospettive rivoluzionarie. Tra le più suggestive, si stagliano le armonie minimamente stratificate di Kali Malone e l’improvvisazione imprevista della violoncellista Mabe Fratti, che alimentano dialoghi intensi tra melodia e astrazione. Le contorsioni digitali e i collage schizofrenici di Sega Bodega insieme all’intensità lirica fragorosa e eterea di John Glacier, spezzano definitivamente le convenzioni. E mentre l’elettronica avanza, non mancano incursioni nei territori del jazz, con l’incanto degli archi sintetici di Nala Sinephro, e del rap, con le barre oscure di billy woods. Qui, tutto si sovrappone, si mescola e si trasforma fluidamente.

La musica vibra nell’istante, nell’adesso. E ballando, viviamo con gli dei e ci sentiamo immortali.

Biglietti al LINK.