Nell’immenso portfolio del fotografo Michele Lapini ha trovato posto anche Antropocene, un long- term project fotografico di indagine e documentazione sulle cause e sugli effetti del cambiamento climatico in Italia: il progetto, ribattezzato in questa art action Global Warning, arriva ora anche nelle strade di Bologna grazie ad un’affissione di CHEAP sulle bacheche di via Irnerio.
«È un lavoro – dice Lapini – che ripercorre e mescola le cause e gli effetti. Che non travalica i confini nazionali, perché non c’è bisogno di andare lontano per capire che il momento di agire è qui e ora. Dalle emissioni del polo chimico di Ravenna, a quelle della raffineria nella Val d’Agri in Basilicata, nel giacimento petrolifero on-shore più grande d’Europa. Oppure, percorrendo le città e le campagne ricoperte dal cemento delle nuove urbanizzazioni, i fiumi in secca o quelli che straripano. Le montagne brune, disegnate dalla neve artificiale solo dove il turismo invernale lo richiede, o quelle che sono diventate cimitero di migliaia e migliaia di abeti rossi, nel nord-est italiano.
Le scelte individuali sono importanti e fondamentali, ma non sufficienti. La nostra azione non può fermarsi all’individuo. Deve farsi portavoce del “global warning”, dell’urlo della natura che uccide se stessa. Ci vogliono cambiamenti radicali, collettivi: “system change, not climate change”».