E già quando il 2023 stava entrando in rimessa, lasciandoci alle solite quisquilie pre e post natalizie, dalle profondità cementizie dell’Auditorium San Fedele parte una mail di presentazione del programma primaverile di INNER_SPACES. Cos’è tutta questa fretta – mi chiedo – dall’altra parte del filo, ma dopo una veloce scorsa alla lineup, capisco che si tratta di un’altra stagione da prevedibili sold-out data dopo data. Meglio far presto.
Si comincia lunedì 21 gennaio con il live di James Holden, reduce dalle fatiche di un album di pura psichedelia che lo ha riportato sulla mappa globale dell’elettronica, dopo la (lunga) fase intimista.
A Marzo Nicolas Jaar atterra in Piazza Fedele con un live composto da una sacra rappresentazione del libro del profeta Geremia, alternato a due momenti di live electronics: per chi conosce la versatilità dell’artista americano, e l’output dei suoi vari moniker, questo promette di essere un appuntamento cardine della stagione elettronica milanese.
Buona parte degli artisti della rassegna, ed è questa una delle principali peculiarità, suonerà con sintetizzatori analogici o digitali. Suzanne Ciani, ad esempio, si esibirà in una performance in quadrifonia in coproduzione con Jazz Is Dead! festival realizzato da Arci Torino, mentre Surgeon salirà sul palco alle prese con gli strumenti della SOMA Laboratory.
Ci sarà il collettivo audiovisivo milanese Otolab, e nella stessa sera anche Giuseppe Tillieci in arte Neel, poi l’ambient di Richard Skelton (un plauso a chi lo ha ingaggiato, Richard è notoriamente un recluso), il tedesco esperto di insonorizzazioni “artsy” Konrad Sprenger in un live set esafonico e altri artisti ancora.
Se la stagione appena passata di INNER_SPACES si è rivelata un successo di pubblico e critica (con tanto di articolo-intervista