Ci piace immaginare che sia stata la brillante provocazione artistica di fine luglio a dare un futuro certo a Lucha y Siesta, quando una fantomatica linea fuxia dell’Atac dedicata alle donne, accompagnata da comunicato e sito „ufficiali“, ha fatto la sua comparsa sulla palina dell’autobus nei pressi dell’immobile di Via Lucio Sestio 10, che di lì a pochi giorni sarebbe andato all’asta proprio per volere dell’azienda di trasporti comunale che ne deteneva la proprietà. Forse, però, è più giusto dire che a pesare siano stati soprattutto i tanti anni di lavoro sul territorio e su tematiche sociali fondamentali che hanno fatto di Lucha una realtà conosciuta e riconosciuta in tutta la città e oltre – anche se siamo sicuri che Sally Sulbus di grattacapi in Campidoglio ne ha creati parecchi.
L’asta si è regolarmente tenuta e lo stabile se l’è aggiudicato la Regione Lazio, riconoscendo, preservando e garantendo così un futuro a un percorso di lotte e pratiche femministe e transfemministe lungo tredici anni.
„L’asta di Via Lucio Sestio 10, tenutasi lo scorso 5 agosto, si è finalmente conclusa: la Regione Lazio si è aggiudicata l’immobile. Con questa acquisizione la Regione riconosce una storia importante e apre, a tutta la comunità che l’ha scritta, un futuro possibile dopo anni di precarietà e incertezze. Sportello antiviolenza, casa rifugio, spazio politico femminista e transfemminista, verde e polifunzionale, un’esperienza complessa da sempre a disposizione delle tante persone e delle tante realtà che hanno desiderio o bisogno di attraversarla; un luogo con un futuro oggi più sereno, in cui essere tuttə protagonistə nella progettazione partecipata per un bene comune femminista e transfemminista, assieme al Comitato „Lucha alla città“. Senza soluzione di continuità, oggi Lucha porta respiro a tutta Roma, immaginando e praticando una prospettiva sul mondo che mette al centro le comunità di genere e dei generi, la cura e le ancora necessarie rivendicazioni“.
Lucha sarà ancora di tuttə!