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La panacea nella corsa

La fatica del jogging è un balsamo psicofisico che nemmeno immaginate

Geschrieben von Emiliano Dal Toso il 12 Mai 2022
Aggiornato il 13 Mai 2022

MILAN, ITALY - OCTOBER 30: Adidas Running shooting 2021 on October 30, 2021 in Milan, Italy. (Photo by Guido De Bortoli/Getty Images)

Si sa, la fatica fisica per qualche bizzarra ragione da una certa soddisfazione. Ci si sfoga, si sta meglio, si è più vispi e vigili – a patto di superare quell’ostacolo per cui a iniziare a fare sport, a fare fatica, ce ne vuole. Soprattutto oggi, mentre con un’estrema lentezza ci accingiamo a superare gli strascichi della pandemia, del lockdown, dell’essere rimasti chiusi in casa a girarci i pollici davanti a uno schermo per un po’ di tempo. Magari qualcuno ci provava a correre da fermi, ma pochi. Lo sappiamo. Altri, i più audaci, uscivano a correre: erano i runners demonizzati dai divanisti affacciati al davanzale. Quelli che vedevano i droplet percorrere i km/s ed entrare nelle loro case, quelli che «sì ma lo sport meglio in casa», e si finiva con due piegamenti e un fiatone da cardio. Storia forse già pressoché dimenticata, anche perché finita nei grandi fraintendimenti e “giustamente” accantonata.

Risultato del lockdown casalingo: dolori alle ginocchia, panza prominente, schiena inarcata, occhi arrossati, tre piani di scale e si chiama il pronto soccorso.

Insomma, risultato del lockdown casalingo: dolori alle ginocchia, panza prominente, schiena inarcata, occhi arrossati, tre piani di scale e si chiama il pronto soccorso. A livello di dati, se proprio vogliamo, l’aumento della sedentarietà è uno dei principali fattori di rischio rispetto all’insorgenza e al peggioramento di malattie croniche come obesità, ipertensione, malattie coronariche e tumorali.

Ora: chi di voi demonizzava la corsa si penta. Pentitevi. E correte. Perché seppur in maniera inconsapevole e – almeno agli inizi – totalmente viscerale, i runners hanno sempre adottato il comportamento ideale per il benessere fisico, la celeberrima mindfullness. Ne sa qualcosa Adidas, che da anni si impegna a insegnare come unire le pratiche di mindfullness all’attività sportiva.

Basta leggere o parlare con i runners Adidas per sentire storie di come la corsa abbia cambiato, a volte, delle vite intere, facilitando un rapporto più diretto e intenso tra sé stessi, il proprio corpo – che poi è proprio qui che ci si rende conto essere la stessa cosa – e l’ambiente che ci circonda. Adidas ha pure sviluppato una specie di prontuario per mettere la questione in chiaro, la “Pratica delle tre C” (che funziona esclusivamente in inglese): concentration, clarity e coolness. Una specie di “conosci te stesso” dalle rimembranze socratiche con l’aggiunta di una buona dose di thug life.

Una specie di “conosci te stesso” dalle rimembranze socratiche con l’aggiunta di una buona dose di thug life.

Insomma, parlando in chiaro stiamo considerando vantaggi imprescindibili e, per certi versi, inderogabili. Benefici fondamentali per sostenere il peso sulle piume del divano di casa, per scansare la sedentarietà – male storico dell’urbanizzazione e male singolare della prova costume. In effetti, poi, l’elenco degli effetti benefici del jogging è sconfinato, e qui ve ne diamo un assaggio: si migliora la pressione sanguigna e il colesterolo buono (HDL), aumenta la tolleranza agli zuccheri e il rischio di osteoporosi si riduce al 40%; a livello psicologico poi, correre è una specie di saponetta per scivolare via dallo stress, alleviando la tensione a spalle, schiena e collo. Potremmo non finire mai, perché chi pratica jogging con regolarità riposa e dorme meglio, fabbricando più serotonina – ovvero quell’ormone che influenza il ritmo sonno-veglia. E di nuovo non è tutto, perché la corsa è pure complice nella riduzione del rischio di tumori, facendo diminuire il peso corporeo e intervenendo sulle difese immunitarie e sulla riduzione dei livelli di insulina nel sangue.

Non finiamo veramente mai, e quest’elenco dovrebbe soltanto farvi andare a correre, perché la corsa rallenta anche l’invecchiamento, è una sorta di siero della giovinezza che vi si dà soltanto nella fatica, e qui vi tocca sapere che solitamente la produzione naturale dell’ormone della crescita diminuisce a partire dai venti e si blocca definitivamente ai quaranta; e soltanto se correte – come avrete immaginato – stimolate la produzione costante di quest’ormone della gioventù. Come se non bastasse, stimolando la produzione di endorfine – quelle sostanze che provocano un innalzamento della soglia del dolore –, si riducono gli effetti negativi della tensione nervosa e vi tonificate un po’ l’umore.

Correte, amici, che la forza di volontà nel jogging è un toccasana a tutela della giovinezza e se volete correre tanto la scelta migliore è andare a conoscere gli Adidas Runners. ACCETTARE LA SFIDA con sé stessi e capire che alla fine non c’è probabilmente niente di più salutare che la corsa. Che aspettate a iscrivervi alla gara?

aCCETTA LA SFIDA