Stagno Records è un’etichetta musicale, e tanto tantissimo altro. I fondatori, Marilù Lembo e Luigi Cippone, me lo hanno raccontato intorno a un tavolo che cambia sempre posizione nel salotto del loro appartamento, centro operativo di un progetto che si espande ben oltre, verso orizzonti ancora indefiniti: «Non c’è mai stato un limite. Lo abbiamo sempre immaginato come uno spazio ibrido in evoluzione, noi non riusciamo a fossilizzarci.» Tutto nasce da un’esigenza profonda, un’urgenza di esplorare, scoprire e assorbire esperienze per restituirne una prospettiva diversa, libera da categorizzazioni.
«Ci piace
essere contaminati
e contaminare.»
Come il metallo da cui prende il nome, l’essenza di Stagno è duttile, malleabile, veicola suoni e percezioni attraverso tempo, luoghi e corpi. Trae pulsioni da contesti intrecciati, dove le arti si mescolano e si completano. «Io sono musicista, produttore, DJ e sound designer. Marilù viene dal design artigianale, ma si è sempre spinta oltre, verso situazioni collaterali al mondo dell’arte. In qualche modo le nostre storie si incastrano e si alimentano. A questa connessione si aggiunge un componente fondamentale, Umberto Napoletano, il nostro grafico e visual artist.»
Tra Milano, Bari e i festival europei, i tre si sono persi e ritrovati per codificare un nuovo linguaggio transmediale. Con il supporto di software di programmazione, tracciano percorsi di avanguardia sonica dai richiami ancestrali. Il loro logo, risultato di uno studio ossessionato, ne rivela i tratti distintivi. «Da una particella graficizzata e primordiale, abbiamo generato una figura fluida e insieme corposa, in qualche modo slanciata in avanti. Un’entità un po’ strana, amorfa.»
La loro istintiva inclinazione per la ricerca e la trasversalità ha garantito che l’identità grafica e la direzione musicale delle prime release si plasmino reciprocamente. Suono e immagine si mescolano per creare sinestesie indissolubili e spargersi in altre direzioni. «I Various Artists sono un punto di inizio, più che un punto di arrivo. Se „Natron“ è delicato e pulsante, „Waitomo“ è cupo e incalzante. Il prossimo, che concluderà la trilogia, è ancora in lavorazione e avrà delle atmosfere più sospese. Sicuramente tutti hanno delle texture molto organiche, tra half-tempo e upbeat, perché permeano le nostre influenze club. La potenza dei Various è che più artisti convergono in un’uscita collettiva e l’attenzione è sulle tracce che seguono un processo composito, non lineare.»
Durante gli ultimi mesi hanno raccolto parecchio materiale, e parecchio interesse, tra l’Italia e l’estero. «Stagno si posiziona in mezzo, come un ponte che collega qua a là, e viceversa.»
Non si immaginano legati a un luogo in particolare, ma itineranti attraverso una rete complessa di realtà vicine o lontane, con cui creare sinergie e alimentare meccanismi generativi di collaborazione. Il supporto reciproco è fondamentale per creare forza e emergere insieme: «Se non sei aperto a connetterti, rimani fermo.»
A gennaio, la collaborazione con Evolvere ha dato vita a uno dei primi showcase della label: un’edizione speciale con la partecipazione aggiunta dell’artista olandese Woody92. «Loro sono proprio una seconda famiglia, di cui facciamo parte attiva da anni. Ne condividiamo l’apertura, la congiunzione di arte performativa, visuale e musicale.» TerreRare, invece, è il loro ultimo show su FrittoFM, dove ogni mese coinvolgono alcune figure particolari. «Abbiamo deciso di dare valore al processo creativo dell’etichetta. Durante ogni sessione, si produce una combinazione diversa e inaspettata tra artista visuale e artista musicale, che rispecchia l’identità di Stagno.»
«Ci piace essere contaminati e contaminare». La festa dell’11 maggio con 100__ve è stata possibile proprio grazie a questa dimensione partecipata e condivisa. «Se riusciamo a mettere in piedi un evento così grande a Venezia, è perché siamo tante teste e ognuno fa una cosa diversa.» La line-up è talmente piena che sembra un piccolo festival, di cui ci segnalano i live nel Teatro, oltre alle installazioni di Dolcemale Allevii:
«Ma soprattutto c’è una chicca che non vediamo l’ora di sperimentare. In apertura, i Real Isteria cureranno la performance In Costumeria sui suoni matti di Radio Tosunian. Non si può spiegare… Venite! Sarà una cosa pazza!»
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