PRODOTTI TIPICI: COSA E DOVE MANGIARE
Oltre a riempirvi gli occhi di paesaggi incredibili (e le orecchie di ottima musica), Chiusi e la Valdichiana – lo sanno tutti: dai bambini ai commessi di Rough Trade a Londra – sono il posto giusto anche per riempire lo stomaco di cibo e vino squisito. Fin dall’epoca etrusca, questa è terra di vini pregiati (bianchi e rossi): alcune zone della parte settentrionale sono comprese nelle vie del Chianti, mentre nel resto della valle diffusa è la produzione del Bianco Vergine della Valdichiana, uno dei vini bianchi più apprezzati in Italia e nel mondo. E poi ovviamente la Chianina e il pecorino, ma anche l’imprescindibile ciaccia (la „focaccia“ toscana, morbida e un po‘ spessa, qui declinata non solo nelle classica versione all’olio e sale ma anche al formaggio), i pici – magari all’aglione, nella ricetta tradizionale della Valdichiana con aglio e pomodoro – e il pesce di lago, in particolare il brustico – ovvero „abbrustolito“ – una delle numerose tradizioni culinarie di questa zona che arriva dritta dai tempi degli Etruschi, ricetta diffusa fin dai tempi di fasti e conquiste di Lars Porsenna. Molti di questi piatti, ça va sans dire, sono inclusi nel menù a base di tipicità locali del ristorante che troverete al Lars Rock. Se però, durante il giorno, tra un giro al Museo Etrusco e una passeggiata o un bagno al Lago di Chiusi, avete voglia di avvantaggiarvi con qualche bontà della zona, ecco qualche consiglio.
Se siete operativi fin dalla mattina e alla prima colazione ci credete tantissimo, i posti migliori per farla sono in città: al fresco sotto gli alberi di Hakuna Matata, il „Barretto“ a un passo da tutti i luoghi di interesse storico/artistici della città, oppure al più caratteristico e rétro Café Venezia, bar storico della città al crocevia tra centro, „Prato“ e vista sulla valle, che offre anche gelato artigianale (oltre a sottofondi rock blues a tutte le ore). Per chi invece propende per la seconda colazione, quella di metà mattina, un assaggio di ciaccia è pressoché obbligatorio: semplice in qualsiasi forno degno di questo nome (in particolare Le Delizie a Chiusi Scalo e il forno Pierini in città), oppure ripiena; per questa seconda opzione è consigliato un passaggio alla Fema, pizzicheria (sia a Chiusi Scalo sia in città) la cui unica controindicazione è che trasformiate la colazione in pranzo o rimaniate ipnotizzati dal carosello di affettati e formaggi che vi circondano.
L’alternativa al giro in città è un po‘ di relax al lago. Per una birra sul pontile o ai tavolini all’ombra oppure per il pranzo, coi piatti tipici del Pesce D’Oro – che è sia bar sia ristorante. Brustico, pici, tegamaccio (la zuppa di pesce) nel menù „storico“, ma anche varianti sempre a base di pesce e piatti toscani, da mangiare sulla loro terrazza ma anche da prendere da asporto e gustare sui tavolini all’ombra davanti al lago. Per un aperitivo o un prosecco a tutte le ore c’è il Seasons, a Chiusi scalo: gastronomia e pastificio artigianale, oltre a primi e secondi tradizionali rielaborati in chiave moderna per il pranzo, anche cocktail e uno spazio esterno in legno sulla via principale di Chiusi per ripararsi dal sole.
Per il pranzo, a Chiusi città nel raggio di pochissimi metri c’è solo l’imbarazzo della scelta: La Solita Zuppa, con piatti sempre di stagione, tradizionali e più originali, molti vegan e vegetarian friendly, spiegati con dovizia di particolari dal proprietario, e vini abbinati ad antipasti e dolci (superbi); oppure il Grillo è Buoncantore, enoteca e ristorante molto attento alla „cultura“ locale del bere e del mangiare attraverso un accurato accostamento tra cibo e vini, piatti tipici molto raffinati e la possibilità di scegliere tra numerose pizze con impasti a base di diversi tipi di grano (un caso che la Valdichiana fosse definita „il granaio dell’Etruria“? Io non credo). Infine, per un pranzo con un budget più economico ma sempre a base di tipicità c’è Il Bucchero e la sua sala con giardino interno che si apre entrando in uno dei viottoli della città.