Era nell’aria da tempo che lì sarebbe successo qualcosa. Parliamo dell‘ex scalo ferroviario del Ravone, l’enorme area inutilizzata delle ferrovie che inizia subito affianco al TPO. Uno spazio di 340 mila metri quadrati che contiene diversi capannoni ed edifici utilizzati fino a non molti anni fa come uffici, magazzini e officine. Lì a maggio nascerà DumBO, un grande progetto di riuso temporaneo (4 anni con un canone di affitto a 780 euro al giorno per i primi 150 giorni di utilizzo, poi 390 euro al giorno) capitanato da Open Group ed Eventeria e destinato a rigenerare quello che dovrebbe diventare un nuovo enorme distretto per la cultura e gli eventi. Sei i fabbricati coinvolti – l’ingresso è da via Casarini 19 -, con una superficie complessiva di oltre 18mila metri quadrati ai quali si aggiungono 20mila metri quadrati scoperti; un luogo dal sapore post industriale che richiama esperienze come BASE di Milano (nell’ex Ansaldo) o le OGR di Torino e che con i suoi grandi piazzali ben si presta anche per molte attività all’aperto. L‘inaugurazione – dal 10 al 12 maggio – è, infatti, affidata a Joint, un nuovo festival di dedicato alla cultura street che mette insieme la passione per lo sport con quella per il cibo di strada, tra musica, danze, arti circensi e mercatini del riuso.
La destinazione delle singole strutture avverrà a tappe e sempre nell’ottica della temporaneità, ma i progetti futuri per l’area, inserita nel Piano Operativo Comunale – „Rigenerazione di Patrimoni Pubblici“ – prevedono comunque interventi di edilizia residenziale (su 94.500 m²) e commerciale (su 40.500 m²). e un parco lineare che si allunga fino al Fiume Reno. A giudicare dalle carte, dopo la concessione potrebbe praticamente nascere un nuovo quartiere. Ma chissà: il riuso temporaneo potrebbe aprire anche altre strade.