Milano Coast to Coast è il racconto di come viviamo la città con uno spirito on the road. Insieme a Quba Sbagliato vi portiamo in giro per la città con un coast to coast urbano che geograficamente la taglia in quattro itinerari diversi. Immaginate Milano attraversata da quattro diagonali che vi portano da un capo al suo estremo, alla scoperta di luoghi che vi faranno conoscere una città diversa, più vicina alla gente, alla portata di tutti e molto street.
Questa volta vi portiamo da nord-est a sud-ovest: si parte da NOLO, dove la gentrificazione a nord di Loreto ha ridisegnato i confini di questa zona sempre più hipster; e si arriva a Lorenteggio, proletario e multietnico.
Non c’è modo migliore per scoprire una città se non mettendosi in cammino. In questi percorsi vi portiamo a scoprire infatti una Milano meno mainstream, più autentica, nascosta, da esplorare con sguardo attento e spirito rilassato. Itinerari e percorsi di quartiere, dove street life e autenticità sono ancora intatti.
Bar Picchio: la rivincita del bar di quartiere. Democratico e popolare nella frequentazione. Ci trovate dentro gli affezionati, i curiosi, gli studenti, i vecchietti, i professionisti. I suoi aperitivi sono a prezzi stracciati, accompagnati da piatti belli unti e fatti in casa (a proposito: passate per un pranzetto casalingo) e ambientazione old school. Guardate il pavimento di ceramica color azzurro piscina, il biliardo in cui ci si giocava l’onore quando via Melzo era malfamata (ora invece fa da tavolo rassegna stampa), il telefono pubblico, le insegne di superalcolici, e ancora tabacchi, sali, lotto, totocalcio e bottiglie.
Tropical Island: tutti chiamano affettuosamente “Ciringay”. Il chiringuito che si trova lungo la cosiddetta „circonvall“. Ai tavoli c’è sempre tanta gente che cerca di rilassarsi, rimorchiare, conoscersi. Alle spalle i Giardini pubblici, davanti i Bastioni di Porta Venezia, il Tropical Island è il luogo dove si passa per bere e non si sa mai come va a finire. Colorato, o meglio arcobaleno, un luogo vero a Milano.
Sugar: di fronte al Parco Robert Baden Powell, lo Sugar è un mondo a parte. Infatti la gente è sempre quella che ha voglia di divertirsi e passare una bella serata all’aperto tra musica che non vi uccide le orecchie e drink onesti. Al secondo drink scatta l’hamburger, scordatevi le fighetterie gourmet di cui si è riempita la città, qui è tutto sostanza per fortuna: 200 grammi di carne di manzo, doppio formaggio, bacon, cipolla caramellata, insalata, pomodoro, maionese, ketchup. Se vi sentite soli nell’estate milanese, allo Sugar avete l’opportunità di essere „travolti da un insolito destino nel grigio deserto di agosto“.
Germi: la forma è quella di una piccola libreria tematica, la sostanza quella di un potenzialmente grande laboratorio/incubatore culturale. Germi nasce dall’idea di Manuel Agnelli e Rodrigo D’Erasmo ed è una nuova realtà di “contaminazione”: musica, fumetto, workshop, incontri con autori e musicisti, corsi di scrittura, il tutto filtrato dalla letteratura.
Mercato Comunale di Lorenteggio: da queste parti si veniva a mangiare al mercato prima che fosse figo e di moda. Tante le botteghe che vi accolgono per il pranzo o l’aperitivo. Dalle macellerie – qui trovate la famosa Macelleria Equina da Vito, una vera bomba – ai panifici, pastifici. Al Mercato di Lorenteggio vincono le storie di quartiere e di vita vissuta. Un posto dove trascorrere il pranzo della domenica e dimenticare il brunch.