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Parade Electronique: musica e AI che discutono di presente

Una riflessione fra tecnologia e globalizzazione attraverso il linguaggio universale del suono.

Geschrieben von Carlotta Magistris il 14 November 2025

La tecnologia ci unisce o ci fagocita? Questo sembra essere uno dei fil rouge che attraversano la nona edizione di Parade Électronique, la rassegna firmata MMT Creative Lab che torna al Teatro Arsenale di Milano tra ottobre e novembre 2025 per sei appuntamenti dedicati alla musica elettronica sperimentale e alla ricerca sonora.

Quest’anno la tematica è tutta nella direzione del rapporto fra tecnologia e globalizzazione, due forze che inevitabilmente definiscono il presente in cui ci muoviamo. L’obiettivo non è solo mostrarne la potenza, ma esplorarne criticamente l’impatto sulla creazione musicale e sulla cultura contemporanea. Tra algoritmi, improvvisazione e strumenti acustici ibridati con l’IA, la rassegna diventa un laboratorio radicale d’ascolto e riflessione sul futuro del suono.

In programma, un mix di storicità e avanguardia. Dopo la parte di ottobre dedicata al Premio Internazionale Luigi Russolo, che celebra il repertorio elettroacustico del Novecento, e L’intelligenza del contrabbasso… e del fagotto, performance che fonde machine learning e improvvisazione di Ferdinando Romano e Gianmarco Canato, a novembre la rassegna vira verso paesaggi sempre più ibridi.

Il 15 novembre, la chitarrista Silvia Cignoli incontra il visual artist Salvatore Insana in Allegory of Earth and Water: un set tra post-rock, ambient e visioni liquide, dove immagini e frequenze si fondono in un’unica scultura sensoriale. Nella stessa serata arriva anche Caius Williams, contrabbassista e compositore londinese legato alla scena improvvisativa più libera d’Europa, in collaborazione con la piattaforma indipendente genovese Laboratorio Palestro.

Il 16 novembre è la volta di Ornythorincus Live Somewhere, opera multimediale di Giancarlo Schiaffini, Walter Prati, Gianmarco Canato e Matilde Sartori. Nata nel 1985 e ripensata oggi, l’opera si muove tra strumenti acustici, elettronica e intelligenza artificiale che reagisce in tempo reale alle performance.

Gran finale il 28 novembre con Noemi Büchi, una voce emergente nella nuova scena elettroacustica europea. Il suo live Liquefaction attraversa sinfonie glitchate, ritmi spezzati e trame sonore che si muovono tra club e sala da concerto, chiudendo l’edizione con un’immersione nel contemporaneo e, forse, con delle domande aperte su quello che arriva dopo.