Hai presente quando un secondo prima di andare a dormire ti rendi conto che il caricatore del tuo telefono è staccato? E a costo di non contrarre neanche un muscolo in più del dovuto perdi tempo e pazienza nel cercare di infilare la spina dentro la presa, in mezzo all’oscurità più inconsapevole, fallendo nel tuo intento e finendo comunque ad alzarti e accendere la luce, il tutto per non svegliarti il giorno dopo col telefono al 9% e iniziare la giornata maledendo prima il mondo e poi te stesso? Ecco se fossi un gatto non avresti di questi problemi. E non perché i gatti non sappiano usare i cellulari (il gatto della mia vicina sa aprire le porte, se imparasse a sbloccare il mio telefono non mi meraviglierei), ma perché come risaputo la loro visione notturna è molto più sviluppata della nostra.
Immagina di poter indossare una lente che ti permette di acquisire questa visione felina, catturare meglio i contorni e la definizione di luci e oggetti soprattutto quando cala il buio… no, non sto parlando dell’ultimo aggiornamento dell’armatura di Tony Stark (Iron Man, per i meno avvezzi al mondo Marvel) ma del progetto Luce al Buio, dove la Samsung unisce le forze col C2C Festival – che a giudicare dal tema delle ultime due edizioni di luce e di buio ne sa decisamente qualcosa -, e fantasticano sulla Nightography: la capacità (felina) di saper vedere nel buio più pesto. Per avere un assaggio di questo potere, il 26 e il 27 Marzo allo Spazio Maiocchi sarà possibile visitare un’installazione site specific dove il visual designer Weirdcore animerà uno sfondo oscuro con dei fasci luminosi. Ad accompagnare l’evento a livello sonoro, la cantante sudcoreana Lim Kim e il compositore Lorenzo Senni.
Immaginate un’allucinazione che supera la realtà stessa, colma di dettagli ed epifanie.
Insomma, come un gatto riesce a catturare delle frequenze dello spettro visivo inesistenti per l’occhio umano, soprattutto di notte, qui potrete capire cosa significa vivere con dettagli di luce normalmente non percepibili ad occhio nudo. Per gli amanti della vita notturna, un “super potere” simile, oltre ad aver salvato qualche portafoglio e cellulare in mezzo alle piste da ballo, sarebbe una sorta di realtà aumentata. Psicotropa. Extraumana. Immaginate un’allucinazione che supera la realtà stessa, colma di dettagli ed epifanie.
Purtroppo non viviamo né nel mondo dei fumetti Marvel né in quello di Misfits, dunque ha senso dubitare che una tempesta improvvisa o un morso di un gatto radioattivo possano portarti a sviluppare questa visione notturna. Così, nell’attesa che diventi possibile trapiantare la cornea di un gatto nell’occhio umano, è consigliato fare un salto allo Spazio Maiocchi per capire cosa significa vederci per davvero. Anche la notte. Banalmente, trovare la presa del telefono, avere foto ben fatte nelle notti in festa o tra le valli in montagna, e guadagnare in tutto ciò una realtà visionaria, allucinatoria, che in fondo piace a tutti.
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