Alice e Cecilia con il loro progetto Casalinge di Tokyo (abbreviato CDT) partono dalla casa e più precisamente dalla cucina per unire artigianato, design, illustrazioni e classici riferimenti italiani come Bruno Munari o Italo Calvino. Se volete incontrarle dovete bazzicare tra Porta Venezia e NoLo e infatti io le ho conosciute ad alcune feste bizzarre, ma sempre ben riuscite, al Mercato Comunale di viale Monza. Dopo aver già presentato due progetti sulla piazza milanese volano a Stromboli, per il festival Volcano Extravaganza organizzato da Fiorucci Art Trust, invadono una tipica casa eoliana (con diverse attività e una radio) e presentano un nuovo prodotto: Marsili#1 un cono che ha dei legami con la geologia della zona.
Presentatevi. Chi siete? Da dove venite? Dove vivete? Con chi vivete? Perché siete qui? Cosa avete fatto ieri sera?
Alice – CDT: Sono Alice, nata a Milano e residente a Milano. Vivo con gatti e coinquilini di passaggio. Ieri sera ti ho rubato un passaggio su una Enjoy per andare all’HangarBiccocca.
Cecilia – CDT: Ciao EZT! Sono Cecilia, vivo a Milano, la mia città. Con Alice siamo qui per raccontare qualcosa in più su Casalinghe di Tokyo. Ieri sera? Ci siamo visti a Fara Fara in HangarBicocca!
Come vi siete conosciute, com’è nato e cos’è il progetto Casalinghe di Tokyo?
Alice – CDT: Diciamo che CDT in generale è stato un progetto d’istinto e con l’istinto continua a cambiare. È stata una mia idea nata nel 2014, un po’ per gioco e un po’ per il desiderio di uscire dal frame e dall’istante della fotografia (il mio primo lavoro).
In tutta onestà la cucina mi interessa fino ad un certo punto, però mi piace apparecchiare… Diciamo che ho semplicemente assecondato la mia naturale attitudine all’accumulo compulsivo di oggetti da credenza.
Cercavo una formula che legasse un po’ tutto il mio mondo e che non si prendesse troppo sul serio. Da qui l’idea di attingere in modo trasversale e divertito al bacino culturale italiano e di tradurlo con semplicità in oggetti di uso quotidiano.
„Casalinghe“, perché il nostro contenitore è la casa, „di Tokyo“ perché siamo affezionate al termine giapponese asobi (ovvero Arte nel senso di piacere del gioco) molto caro a Munari, di lui ci piace il suo modo semplice e ludico di dare vita a cose straordinarie.
Ho sempre pensato che „casalinghe“ fossero tutte quelle persone che in qualche modo entravano, sfioravano o passavano per questo progetto. Prime di tutte Martina Merlini per le grafiche, e la sua santissima pazienza, Alessandra Meloni per le parole e le continue chiacchiere e ispirazioni.
Io e Cecilia ci siamo invece incontrate un annetto fa, ci siamo piaciute tantissimo e lavoriamo benissimo insieme. Il progetto è diventato più completo e trasversale e ora direi che siamo noi LE CASALINGHE… e tutte le persone che continuano ad aiutaci di cuore ovviamente!
Alice – CDT: I ragazzi di FANTA SPAZIO sono degli amici e li abbiamo aiutati con piacere per questi post-vernissage al Mercato Comunale, ma quegli eventi non c’entrano nulla con il lavoro di Casalinghe. Va detto però che in quelle occasioni sicuramente io e cecilia ci siamo fatte il mazzo e lì abbiamo incominciato a lavorare insieme, molto bene aggiungo. Come Casalinghe ci sarebbe piaciuto avere uno spazio all’interno del mercato, ma come ben saprai lavorare col comune è molto complicato. Peccato…
Il primo progetto di Casalinghe di Tokyo è stato Stereotypism durante il Salone del mobile 2015 dove l’anima delle casalinghe era già abbastanza evidente. Mi raccontate un po‘ questo progetto iniziale?
Alice – CDT: Stereotypism diciamo che è stato il debutto in società di Casalinghe. Una collezione di piatti dalla forma e dalle grafiche molto secche e asciutte. La prima ispirazione del progetto in generale era Munari e con Stereotypism abbiamo strizzato l’occhio al Supplemento al dizionario italiano. Il gesto italiano per eccellenza disegnato e raccontato in sei prospettive dalla mano di Lucio Bolognesi per i piatti da prima portata. Per i piatti di seconda portata ho invece coinvolto Martina Merlini, amica del cuore, bravissima grafica e ottima artista che contorna il figurativo con sei pattern differenti applicati con decalcomania a gran fuoco su ceramica. In sostanza un set di 6 + 6 piatti piani e sottilissimi pensati per essere pezzi unici parte di un unico set in cui ogni elemento e costantemente connesso all’atro.
Poi informandomi su di voi c’è stato Trame Italiane e in questo caso il design era interpretato sottoforma di tovaglie con particolari illustrazioni.
Alice – CDT: Mi piace pensare che il motore di Casalinghe sia l’idea e che i mezzi arrivino di conseguenza. Non abbiamo la pretesa di incastrarci in una qualsiasi categoria professionale, semplicemente pensiamo a qualcosa che ci piace e a come raccontarla nel migliore dei modi possibili… secondo noi ovviamente.
Dopo Munari abbiamo preso Calvino e abbiamo preso un testo non così conosciuto: Le fiabe Italiane. La cucina, tra tavola e convivialità, rimane il nostro contenitore, l’alto artigianato italiano un magnifico mezzo, la fittissima cultura italiana l’ispirazione. Così abbiamo preso una ventina di fiabe e le abbiamo fatte illustrare da Arianna Vairo, illustratrice milanese, per poi farle ricamare a mano da un team di signore appassionate. Risultato: 20 tovaglie all’americana, pezzi unici (60×45 cm), interamente ricamati a mano con inserti in tessuto. Un lavoro abbastanza nerd che ha richiesto una cura e una attenzione infinita, basate soprattutto su un costante dialogo e un fitto rapporto umano. Mi sento di aggiungere, una esperienza bellissima!
Come vi siete interessate di design?Alice – CDT: Mi sono sempre piaciuti gli oggetti e in generale gli oggetti da tavola. È più forte di me, mi piace circondarmi di forme, colori, materiali a cui non riesco a rinunciare. Quando verrai a cena a casa mia te ne accorgerai sicuramente. Come dicevo prima ho semplicemente assecondato la mia tendenza all’accumulo e invece di a cumulare cose di qualcun altro ho pensato che potesse esserci spazio anche per qualcosa di mio. Non definirei mai il nostro lavoro design, pero sicuramente mi piace giocare.
Attendo l’invito ufficiale allora! E poi più che la cucina secondo me vi affascinano le cene e il momento di convivialità che si crea con amici o tramite il confronto con sconosciuti…sbaglio? Dopo quante cene a casa vi è venuta l’idea di CDT?
Alice – CDT: Corretto, come dicevo prima la cucina è il contenitore. Le cene, le chiacchiere e tanti bicchieri di vino sono la nostra quotidianità.
Casalinghe però nasce da tutt’altro, cioè dal desiderio di avere lo spazio di fare un po’ quel cavolo che ci va di fare, senza regole e senza troppe ansie.
Ma poi chi di voi due è più appassionata di cucina? E qual è il piatto che vi viene meglio? Consideratelo pure come un autoinvito…
Alice – CDT: Mi sa che ti conviene farti invitare da Cecilia. Io cucino spesso a casa: tante verdure e poco condimento.
Cecilia – CDT: A tutte e due piace cucinare. I miei piatti estivi sono la panzanella e pasta con acciughe, limone, mandorle e capperi.
Dove vivete a Milano? E cosa fate a casa quando non vi occupate di CDT?
Alice – CDT: Vivo in quella linea di confine fra Lambrate – Città Studi e il neonato Nolo. Mi piace uscire nel quartiere e molto raramente migro verso Sud. Qui siamo tutti molto proud of our neighborhood. Quando non sono casalinga fondamentalmente mi occupo del mio primo lavoro, la fotografia della môda. Per il resto cerco di stare bene, faccio cose e vedo gente come direbbe Moretti.
Alice & Cecilia – CDT: A Stromboli dal 16 al 21 luglio durante il festival d’arte contemporanea Volcano Extravaganza apriamo le porte di una tipica casa eoliana, Casa Marsili: uno spazio domestico dove artisti, isolani e forestieri sono invitati a condividere un pranzo o una cena preparati da chi quell’isola la vive da anni.
Questa è l’occasione per presentare il nostro ultimo prodotto, Marsili#1, il primo elemento del set da tavola ispirato al Monte Marsili, il più grande vulcano sottomarino d’Europa a pochi chilometri da quello emerso di Stromboli. Come sempre per ogni progetto di Casalinghe di Tokyo attingiamo dal bacino culturale, storico o, come in questo caso, naturale della penisola italiana: Marsili#1 è un oggetto dalla forma conica, strutturato su tre moduli in ceramica e vetro, che inganna il tradizionale consumo su base orizzontale invitando chi mangia all’interazione attiva con l’oggetto.
In più a Stromboli, continuando la nostra riflessione sull’ambiente domestico, esploriamo le infinite possibilità del formato radiofonico attraverso il progetto Radio Marsili: la temporary radio di Casalinghe di Tokyo in collaborazione con Painè Cuadrelli, che andrà in onda in quei giorni direttamente dall’isola. Una vera e propria sfida per noi Casalinghe che, per la prima volta, intorno all’oggetto creiamo un vero e proprio immaginario fatto di sapori, suoni, storie. Vogliamo rendere quest’esperienza il più inclusiva possibile, basterà collegarsi a www.casalingheditokyo.com per ascoltare la diretta radio o seguire il nostro diario day by day da Stromboli, come se fossimo tutti nella stessa stanza, come se fossimo tutti parte della stessa storia.
Ci potete anticipare un po‘ cosa succederà a Casa Marsili e cosa verrà trasmesso da Radio Marsili?
Alice & Cecilia – CDT: Casa Marsili è il nostro quartier generale. Una tipica casa Eoliana dove passeremo la nostra settimana a Stromboli. Sarà la sede di RADIO MARSILI dove si potranno ascoltare live tutti i programmi, prendendo del sole, mangiando un melone o semplicemente riposandosi nelle ore più calde. I nostri ospiti avranno sempre lo spazio per intervenire in diretta , raccontando qualcosa oppure cantando una canzone.
Organizzeremo un paio di cene preparate con cuore da Giovanna che vive a Stromboli da una vita e che di quest’isola conosce ogni storia.
Inoltre ospiteremo un paio di proiezioni all’aperto di film proposti dal festival. Il tutto in costume, scalzi o con le ciabatte di gomma, qualche sedia di plastica e tanto vino bianco.
Radio Marsili si ispira ai suoni e ai rumori dell’isola che ci ospita, ma anche al programma di Volcano Extravaganza, il festival d’arte contemporanea di Fiorucci Art Trust, di cui saremo occhi e orecchie con il nostro bollettino quotidiano da Stromboli. Per il palinsesto abbiamo anche coinvolto attivamente gli artisti del festival/residenza, chiedendo di condividere il loro personal soundtrack: il risultato è il programma Extravagantza People, una raccolta inedita di playlist d’artista. La giornata in radio comincia all’alba con Iddu, i suoni dell’isola registrati in più sessioni di field recording, per continuare con Cespuglio spoglio, la musica del risveglio, poi Pastiche, una serie di conversazioni sonore tratte da Ubu Web, Shurhùq, il soffio caldo della musica di A Man Called Warwick, Dj Kobal e Palm Wine. All’ora di pranzo si continua con Isole immaginarie, il programma di Radio Papesse che seleziona il meglio dall’archivio musicale della radio, giunta al decimo anno e Marsili 39° 15′, le playlist di noi Casalinghe e le dirette dalla Casa con ospiti e passanti.
Il pomeriggio di Radio Marsili continua con la rassegna musicale Il Vulcano, a cura di Paquita Gordon, composta da dodici diversi artisti, tra cui Robert Lippok e Giuseppe Cordaro, che la sera del 18 luglio in Casa Marsili presenteranno Paroxysm, il live side-responsive, prodotto inedito ed in esclusiva dall’associazione culturale il Vulcano in collaborazione con noi Casalinghe. Sciarada è il programma notturno della radio con i mix dello stesso Paine Cuadrelli, che il 19 luglio suonerà il suo tropical funk live da Casa Marsili, quelli di Radio Stromboli (la radio dell’isola), di Gioconda Radio (la web radio fondata a inizio 2016 con sede a Milano), del sound-artist-curator russo Danil Akimov e di sei dei dj guest della nota NTS Radio. Mentre la novità dell’ultimo minuto è il contributo di The Vinyl Factory, tra i partecipanti di Volcano Extravaganza, di cui manderemo in onda una selezione musicale presa dai vinili della loro etichetta.
Avete già qualche idea dove vorreste presentare Marsili#2 e Marsili#3
Alice & Cecilia – CDT: La prossima tappa di Marsili l’abbiamo immaginata a Milano, in quanto punto di partenza del nostro lavoro, mentre per quella conclusiva ci piacerebbe tornare in Sicilia, magari a Palermo nel 2018 in occasione di Manifesta. Questa è solo un’idea, poi vediamo anche dove ci porterà questo progetto.
Come siete state coinvolte per il progetto Volcano Extravaganza?
Alice & Cecilia – CDT: Noi Casalinghe abbiamo proposto Marsili a Volcano Extravaganza, volevamo lavorare sul territorio, stando il più possibile vicino al vulcano, così, conoscendo già la realtà del festival e trovando molte affinità, pur occupandoci di design e non d’arte contemporanea, abbiamo scritto a Milovan Farronato, curatore di Volcano Extravaganza, e tutto il resto è venuto da se.
A livello artistico qual è la cosa che avete visto a Milano che più vi è piaciuta? Quali sono i luoghi dell’arte che siete solite frequentare?
Alice – CDT: Gioco facile: la mostra di Parreno all’Hangar, sono tornata a vederla 3 volte. Per il resto mi porta in giro Cecilia, lei è quella intelligente delle due.
Cecilia – CDT: Negli ultimi anni tante mostre e tanti luoghi dell’arte, parlo di arte a tutto tondo. Penso alla mostra di Tino Sehgal alla GAM (Fondazione Trussardi, 2008), a quella di Ragnar Kjartansson in HangarBicocca (2013), alla Turandot di Puccini al Teatro alla Scala (2015), alla coreografia di Virgilio Sieni in Fondazione Prada (2015), ma anche a gallerie e spazi noprofit. Però uno dei luoghi a cui sono più affezionata è la Casa-Museo Boschi Di Stefano perché racchiude alcuni dipinti, ceramiche di Fontana, Achromes di Piero Manzoni e altre chicche, in più l’intera palazzina è stata progettata dal Portaluppi.
E invece quali sono i ristoranti e i bar dove andate a divertirvi? Quali sono anche i vostri piatti e cocktail preferiti?
Alice – CDT: Mi piace andare da Abele, risotteria storica milanese in via Temperanza. Tendenzialmente bevo vino, i cocktail non li ho mai amati molto.
Cecilia – CDT: Uno dei ristoranti dove mi sento a casa è Il Carpaccio, ma ultimamente vado spesso al ristorante peruviano che ho scovato in Porta Venezia, dove si mangia un ottimo ceviche e si beve pisco sour e si chiama La Pena del Pocho.
E se dovessi invitarvi a ballare dove vi devo portare?
Cecilia – CDT: Qui l’esperto sei tu!
Alice – CDT: Mmmh… quoto Cecilia. Comunque i balli più belli: feste private con amici che suonano e amici che ballano.
Un posto dove posso incontrarvi?
Ci piace andare all’Enoteca Crespi dietro via Padova. C’è un a bellissima piazza di quartiere… però ha chiuso per sempre la settimana scorsa.
Dopo Stromboli dove andate in vacanza?
Alice – CDT: Non ne ho ancora idea..
Cecilia – CDT: Altre isole siciliane, una volta lì non te ne vuoi più andare.
La cosa più matta che avete fatto nella vita?
Alice – CDT: Non chiedermi più cosa ne sarà domani.
Cecilia – CDT: La prima cosa che mi viene in mente è il viaggio in treno Milano-Istanbul, con sola tappa a Belgrado, durato più o meno 48 ore.
Chi è il vostro eroe?
Alice – CDT: Il mio gatto Gaetano che dorme 20 ore al giorno.
Cecilia – CDT: Ogni tempo ha i suoi eroi. Per risponderti mi ricollego al nostro progetto, legato al territorio siciliano e alle acque del Mediterraneo. Quello stesso mare che prima era scenario di avventure di eroi mitologici, oggi lo è di altri eroi, che per me sono tutte quelle persone che intraprendono traversate dal Nord Africa o dalla Siria in cerca di qualcosa.