Se Luisa Bertoldo fosse un oggetto intimo, domestico; me la immaginerei come una tovaglia di fiandra. A capo di una società di consulenza per la comunicazione aziendale, fondatrice del brand Bagni Luisa, culture-influencer, mamma di Giovanna e moglie di Francesco Mandelli; solo per dirne alcune – Luisa è un bellissimo esempio estetico ed emotivo della Milano che piace. Ci abbiamo fatto due chiacchiere nella sua veste che ci interessa di più ovvero quella di fiera abitante di Città Studi. Una Città Studi mare e monti, però, dove se chiudi gli occhi senti il frangersi delle onde e se li apri vedi le montagne.
Ciao Luisa! Il tuo è un lavoro di consulenza alle aziende, ti occupi di comunicazione ma in un modo diverso dal solito.Come scegli i brand con i quali collaborare?
Succede che siamo le aziende a scegliere la mia realtà e il mio approccio. Cerco di ideare un tipo di racconto innanzitutto vero, e poi di farlo arrivare alle persone in un modo fresco, non troppo pubblicitario, ma di usare toni che siano veri. Negli anni ho scelto spesso aziende che avevo un valore enorme ma non lo sapevo far emergere, storia e contenuti spesso nascosti sotto strati e strati di polvere, per far rinascere queste realtà e si necessario avere le idee chiare su quale sia il percorso da fare con loro, ma è altrettanto fondamentale trovare persone e aziende dotate di intelligenza per affidarsi e fidarsi.
Da relativamente poco hai lanciato un tuo progetto personale dal titolo quanto mai evocativo ovvero BAGNI LUISA; puoi parlarcene?
BAGNI LUISA è una linea di oggetti dal twist italiano che nasce come un fantasy non-luogo. Ho ideato inizialmente degli eventi di lavoro, quindi rivolti a un pubblico limitato, in questi fantomatici bagni ma la curiosità era tanta che ho deciso di trasformare queste iniziative in un qualcosa che fosse per tutti. Così è nata una linea di tshirt, poi di accessori e costumi; e prossimamente ne vedremo delle belle. Sicuramente una caratteristica di BAGNI LUISA è di non nascere come collezioni stagionali, ma l’intento è quello di creare dei capi e degli accessori che indosseremo per anni e anni e ritroveremo ad ogni stagione,cose a cui ti affezioni e che diventano molto piu’ di una “semplice” cosa da indossare.
La sostenibilità e come questa si coniughi con il vivere in città sono temi a te molto cari. Ci puoi dare tre tips da seguire per vivere una Milano green?
Non potrei non dire di usare la bici, sempre tutti i giorni per fare di tutto e poi usare i mezzi. Io in città mi muovo così, poi se serve portare più persone (che non staino sopra la mia bici), oggetti e per viaggi lunghi ho un’auto ibrida; sicuramenete ibrido ed elettrico in termini di autotrasporto oggi sono scelte a cui pensare. Altra cosa su cui mi sono sempre impegnata e battuta (amici e collaboratori lo sanno) sono i riscaldamenti e arie condizionate nelle case e negli uffici; io sono da maglione in piu’ in inverno e da uno in meno in estate.
Da addetta ai lavori, ci puoi fare una previsione del futuro degli eventi in città?
Spero meno e piu’ di valore. Vivevamo in una città fagocitata da mille inutile appuntamenti e presentazioni e spero che il lockdown abbia portato anche ad un positivo approccio di less is more.
Da quanto vivi in zona Città Studi e perché hai deciso di trasferirti qui con la tua famiglia?
Vivo qui da sette anni ma prima ero poco lontana e stavo in zona Porta Venezia. Di questa zona mi piace sia piena di case abitate e non di uffici o negozi, mi piace che abbia meno auto di altre zona (o forse meglio dire avesse, a quanto pare post lock-down tutti hanno deciso di tornare a muoversi in macchina anziché prendere i mezzi). Mi piace poi che abbia un tessuto sociale di persone che si conoscono e si salutano e che ci sia un bel parco come Piazza Aspromonte al centro dove tutti piccoli, grandi e anziani trovano il loro spazio.
Il tuo #placetobe di questa zona che ti senti di consigliare alle nostre lettrici e ai nostri lettori?
Un tour nelle gallerie d’arte e di design tra Casoretto e città Studi e Piola o la scoperta di luoghi architettonicamente magici come il famoso Cremlino di Città studi.
La cosa più deliziosa che ti è capitato di vedere fuori dalla finestra cosa?
Il cielo limpido e le montagne da Milano.
E quella che preferisci di più fare tra l'intimità delle mura domestiche quando sei off?
Dipingere, ballare, lavorare con la creta e ascoltare musica con la mia famiglia.