Scherza coi fanti e lascia stare i santi. Narra una leggenda locale che San Leone abbia particolarmente a cuore la questione, tant’è che, secoli or sono, un ladro che stava tentando di trafugare oggetti preziosi ai piedi di una sua statua votiva, ci rimase secco sul colpo. Grande devozione e riverenza quindi, e nessuno che si esime dal festeggiare il Santo quando è il suo momento. La cosa bella è che, oltre a processioni e preghiere, i festeggiamenti si caratterizzino per un gozzoviglio generale nelle vie del paese, con falò in tutte le contrade e feste improvvisate in case e garage a base di litri di vino (sopratutto il tradizionalissimo moscato locale), salumi, formaggi, fritti e spaghettate corsare. Organetti e tarantelle per digerire il tutto e/o trovare degna compagnia per la notte tarda.
Di 19.02