“Pizza, spaghetti e aperitivo”, diceva giustamente un amico bartender di New York che non a torto sostituiva il vetusto e troppo folkloristico mandolino con la parola che più esprime la vera essenza dell’italianità: l’aperitivo. Non a caso i cuori si scaldano, i portafogli tremano e i fegati si preparano alla sola possibilità di esprimere la nostra più sentita appartenenza a questo centenario rituale tutto tricolore. Dall’eleganza torinese nel bere dei primi del Novecento ai buffet luculliani ormai snobbati da una Milano sempre più attenta a ciò che beve, l’aperitivo ha una storia che non certo si sintetizza in poche righe. Aperitivi&Co, alla sua quinta edizione (prima a Bologna dopo le 4 milanesi) ci rinfresca le idee: dal 25 al 26 marzo riparte con il suo esercito di aperitivi, digestivi, corroboranti, spiriti da meditazione, amari, bitter, vermouth, grappe, liquori, cordiali. Il più grande evento dedicato alla liquoristica italiana e non solo, tra banchi di degustazione e seminari tematici per scoprire i concetti cardine del bar all’italiana mettendoli a disposizione di bartender e appassionati. Prodotti anche internazionali come pisco, armagnac, brandy, cognac, perché la mixology di oggi non trascura di certo le eccellenze oltre confine. Aperitivi&Co – che poi sta per aperitivi, digestivi e corroboranti – è l’occasione per conoscere un affascinante mondo fatto di storie, persone e tradizioni che si tramandano. Affianco a gli storici marchi come Campari, Martini, Branca, Zucca, Carpano, Ramazzotti troverete un sottomondo di piccoli e medi produttori – come Levante Spirits (leggi qui l’intervista) – che investono passione e competenza in quello che più ci piace: bere bene nella direzione di una qualità senza compromessi.