Se si pensa al gin nel gioco delle libere associazioni vengono in mente almeno due cose: gli ettolitri consumati nei bar di Milano e il grande appuntamento che celebra la nostra sana passione verso questo distillato. The Gin Day, ormai da sette anni, è l’evento sul gin che fa scuola in tutta Italia: produttori da ogni dove, masterclass, seminari, appassionati, curiosi, tutti sotto il segno di questo spirit che non tende a scendere nei consumi in Italia. Un trend iniziato in Spagna e consacrato anche nei nostri banconi dei bar. The Gin Day dal 2012 ci porta a scoprire l’universo delle botaniche, degli alambicchi sperduti in Europa, degustando e parlando con i piccoli e grandi produttori da ogni dove. Quello con la barba e le bretelle, un po’ dandy, l’esaltato che coltiva in idroponica le botaniche (si può fare?), il neofita che crede in un unico Dio fatto di ginepro, alcol e spirito santo. Un mondo che ruota dietro al distillato del momento ma che fonda le sue radici su secoli di storia. Dall’edizione dell’anno scorso molte le novità. Come la Gin School, vere e proprie lezioni frontali tenute, previa registrazione, a piccoli gruppi di fortunati fruitori che hanno potuto così interagire e collaborare con i vari bartender che arriveranno anche quest’anno. L’anno scorso si sono alternati Agostino Perrone con Giorgio Bargiani e Luca Cinalli, oltre che il romano Leonardo Leuci, senza trascurare bartender di fama internazionale quale Marian Beke ed il guru dei Master Distillers, Mr. Desmond Payne. E dal 10 al 16 settembre moltissimi locali saranno coinvolti nella Gin Cocktail Week: la settimana di promozione ed eventi che segue The Gin Day. I cocktail bar d’Italia propongono la propria drink list e i propri signature cocktail cuciti addosso ai brand aderenti l’iniziativa, ovvero a quelle etichette di gin e genever sponsor ufficiali dell’evento. Tutto nel nome del gin. Una storia che al MegaWatt Court porta avanti la sua tradizione nel mondo 2.0.

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