Jim Jones e i suoi Thee Hypnotics furono i precursori di quel garage rock acido di fine Ottanta che influenzó la nascente scena neo-psichedelica inglese – oltre che l’esplosione del grunge americano. Un suono che recuperava i nuggets sixties e il pre-punk di Stooges e MC5, li frullava con i suoni psichedelici ruvidi dei Blue Cheer e segnava una delle ultime forme di rivoluzione rock’n’roll. Neo-Pioneri di un re-vival, che annunciano nel 2018 una re-union a 20 anni di distanza, è un’antitesi in lettere e soprattutto é troppo pieno di “re” trattino qualcosa, direte voi. Eppure la magia del rock nasce dalla coerenza sonora, dall’attitudine rivoluzionaria e da quella dose di interpretazione personale soprattutto dal vivo. E i Thee Hypnotics ne hanno a palate. Spettinate le basette e sgrassate le giacchette di pelle, sarete avvolti dal sudore granitico delle fabbriche e dagli odori aciduli dei boschi inglesi.
Written by Edo Tetsuo