Avevamo visto recentemente, alla Biennale di Venezia del 2017 nel Padiglione delle Tradizioni, il lavoro di Leonor Antunes: un’installazione site specific di luce e tessuti, una serie di forme sospese simili a un grande tendaggio in ottone, corda, pelle, gomma, vetro e sughero (…then we raise the terrain so that I could see out, 2017).
L’artista portoghese produce le proprie opere con cura infinitesimale per i dettagli e in modo pressoché artigianale: i suoi lavori si presentano come forme scultoree geometriche composte con una particolare attenzione per le proprietà dei materiali scelti. La sua ricerca si ispira ai progetti di designer, artisti e architetti reinterpretati dopo averne studiato le misure e le proporzioni.
“The last days in Galliate” è la prima grande personale dedicata all’artista portoghese in Italia. La mostra, curata da Roberta Tenconi, è concepita come un’unica installazione site specific pensata tenendo in considerazione anche l’illuminazione naturale dello Shed. Antunes si ispira in questa occasione alla tradizione del design e dell’architettura di Milano, in particolare a quella modernista, prendendo in considerazione aziende come Pirelli e Olivetti e ispirandosi ad architetti come Franca Helg e Franco Albini. Da tali ricerche risulta una sorta di spontaneo e attualissimo dialogo-riflessione tra arte e design, tra oggetti di uso comune e opere d’arte.
Opening: 13 settembre, ore 19:00.
Orari di apertura: giovedì – domenica, ore 10:00 – 22:00.