C’era un periodo in cui sembrava che la Svezia indipendente potesse conquistare il mondo. Erano gli Anni Zero e di quell’epoca fatta melodie solari, band sbarazzine, frangette e maglie a righe, oggi non è rimasto nulla. Da una parte il pop da classifica con le sue contaminazioni R&B, dall’altra una schiera di fenomeni più o meno underground che hanno ripreso in mano il dark-pop e il synth-pop, come per la Posh Isolation della vicina Danimarca.
Molly Nilsson, nata e cresciuta a Stoccolma trentaquattro anni fa, dal 2012 è andata a vivere nella capitale europea dell’elettronica più cupa (ovviamente Berlino) e dal 2009 è titolare di una label, che ha per nome un manifesto di intenti: Dark Skies Association. Dalla sua ha una delle voci più magnetiche e accattivanti del Nord Europa, un gusto DIY che anche nei momenti pop la tiene lontana dagli orizzonti mainstream e una vena molto prolifica che l’ha portata a scrivere due dischi in poco più di dodici mesi.
Il nuovo ottavo album “2020” uscirà a novembre ed è stato anticipato da un paio di estratti che trasformano il suo tour in uno degli eventi più intriganti della stagione. Non abbiate paura di affrontare i suoi cieli oscuri e minacciosi, perché in fondo quello di Molly Nilsson è molto più semplicemente synth-pop.
Written by Piero Merola