Si apre con Werner Herzog, Nomad: In The Footsteps Of Bruce Chatwin. Il titolo dice già tutto, non vale la pena blaterare a vuoto sulle immagini strepitose che appariranno sullo schermo. La chiusura è sempre un viaggio, quello di Vitalina Varela raccontato da Pedro Costa, un viaggio molto più oscuro che ripercorre, nello spazio tra Capo Verde e Lisbona, le tragedie di una vita e contemporaneamente della storia coloniale portoghese. Tra le presenze più gloriose delle scorse edizioni del Filmmaker Festival diretto da Luca Mosso che ritornano ancora più gloriose ci sono Marie Losier e Lech Kowalski:
Marie Losier, alla quale FILMMAKER ha dedicato nel 2016 una retrospettiva, presenta quest’anno Felix in Wonderland, il ritratto di Felix Kubin, compositore tedesco, serissimo dadaista, protagonista della scena musicale contemporanea. Losier filma l’incontro con Kubin con una cinepresa 16mm di quarant’anni fa montando gli archivi degli esperimenti con i sintetizzatori realizzati dal musicista agli esordi con i concerti di oggi nei grandi teatri.
Lech Kowalski, vincitore di Filmmaker 2017 con I Pay for your Story, accompagna quest’anno On va tout péter. Il regista filma per sette mesi la lotta degli operai francesi della GM&S e li fa diventare i protagonisti di una ballata western nella Francia contemporanea. Kowalski condivide con loro le lunghe giornate di attesa e organizzazione fuori e dentro la fabbrica, cambia il progetto che aveva pensato all’inizio, tenendolo segreto anche alla produzione (Arte) e viene arrestato durante le riprese, affrontando il conseguente processo.
Written by La redazione