C’è un tipo di manifestazione, in mezzo alle centinaia di sagre assurde, eventi esperienziali, settimane della minchia e conferenze noiosissime, che ci piacerà sempre moltissimo, qualsiasi nome e qualsiasi format abbia: quella che apre studi d’artista e luoghi di lavoro o case private a una moltitudine di mostre e di performance. Walk-in Studio Festival, nato dalle ceneri di quel bellissimo progetto artistico collettivo che era Studi Festival, è stato riattivato dall’Associazione Studi e Spazi Festival, che apre quasi 50 spazi in contemporanea su tutto il territorio urbano. Vince, in questa rinascita in nuove forme, l’idea che questa manifestazione sia un progetto realizzato da tutti i partecipanti, e non una delle tante operazioni di marketing mascherate dalla parola ormai vuota “partecipazione”, un’estrazione di energia, lavoro e valore collettivo.
Noi vi consigliamo tra i tanti What’s past is prologue nello Studio di Angelo Sarleti, con Stefano Boccalini, Marco Bongiorni, Lorenzo Morri, Dario Pecoraro, Luca Pozzi, Davide Serpetti, Mirko Smerdel, Marco Trinca Colonel e La casa del Tengu, in cui lo studio di Giorgio Bulzi – pittore, calligrafo, praticante di arti marziali giapponesi e studioso di dottrine Indù – subirà l’incursione di tre giovani artisti, ma è fondamentale consultare il sito.
Written by Lucia Tozzi