Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi di Ateliersi propongono una partita letteraria con gli spettatori attraverso un tredicenne dei nostri giorni che si mette in relazione con le visioni, i pensieri e le azioni di Pin: il ragazzino monello e vagabondo protagonista de “Il sentiero dei nidi di ragno”, il primo romanzo di Italo Calvino, ambientato durante la Resistenza.
L’andamento dello spettacolo – che avanza insieme alla composizione musicale di Hazina Francia e Vincenzo Scorza – nasce dall’intuizione anti-retorica di Calvino, il cui romanzo viene elaborato per entrare in dialogo con il giovane protagonista, che arriva a mettersi in gioco in prima persona conducendo una vera e propria “partita letteraria” con gli spettatori.
Il ragazzo arriva a proporre al pubblico un gioco di gruppo intorno al Sentiero dei nidi di ragno in cui coinvolge anche sua madre e suo padre e in cui i premi si vincono cogliendo battute mancanti e significati nascosti. Il trattamento parte dalla dimensione ludica – che un tredicenne conosce bene e all’interno della quale si può muovere con agio – per concentrarsi proprio su quegli aspetti capaci di entrare in risonanza con il suo immaginario, con i suoi pensieri e con le prime questioni che nell’adolescenza nascono intorno al senso del proprio stare al mondo.
La terza data è il 12 settembre alle ore 19.30 nella bellissima cornice delle Serre dei Giardini Margherita a Bologna all’interno del Festival Resilienze, che proprio quest’anno – in un’estate che Kilowatt dedica al tema del gioco – sceglie di interrogarsi sul concetto di radicalità mostrando le interazioni, i legami e le connessioni tra ambiente, società, economia e cultura e interrogando i linguaggi dell’arte per esplorare punti di vista alternativi, per sperimentare, suscitare emozioni e scavare oltre il senso delle parole.
Written by La Redazione