Se siete degli estimatori di The Hacker, all’anagrafe Michael Amato, non siete soli: ad ammirarlo pare ci siano anche un insospettabile Elton John e il compianto Karl Largerfeld, quest’ultimo decisamente guanti neri e “Leather Forever”.
Monsieur Amato è un titolare della techno francese, discepolo della new wave degli anni 80 e ipnotizzato dal suono Detroit di Jeff Mills e, più tardi, di Dopplereffekt. Probabile che vi ricordiate bene gli anni in combo con Miss Kittin, in un periodo devoto alla trinità champagne, caviale e promiscuità. Electroclash, non M¥SS KETA.
The Hacker non ama guardare al passato e ripetersi, ma trasforma le onde della sua techno gelida, chirurgica e implacabile in una fête froide delle sue radici musicali. Sensualità brutale e un french touch alla Gaspard Noé, la spinta di adrenalina misto ansia che alterna i colori dei neon di un locale grotty al nero latex.
Written by Vanessa Pinzoni