Il Sabir Ensemble apre la prima delle due date della minirassegna “Musicamuseo” firmata da Veneto Jazz in collaborazione con il Polo Museale del Veneto e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La formula è easy: ti visiti il megapalazzo veneziano e poi ti ascolti pure il concerto. Ma non un concerto qualunque: la direzione è chiara. Anche nelle passate edizioni “Musicamuseo” ha esplorato il lato più etnico del jazz, insomma concerti world in un contesto tipicamente veneziano e rinascimentale. Un azzardo? Non tanto, visto che gli artisti in programma sono un po’ dei prezzemolini delle rassegne local. L’onnipresente sassofonista Maurizio Camardi (già direttore della scuola Gershwin a Padova e animatore di numerose rassegne) qui è il demiurgo di una formazione (già presentata quest’estate al Castello Festival di Padova) che vuole aprire una finestra su nuovi mondi geografici e musicali. Camardi al duduk (tradizionale strumento musicale armeno), Ilaria Fantin all’arciliuto, Alessandro Tombesi all’arpa, Annamaria Moro al violoncello e voce e Alessandro Arcolin alla batteria e percussioni: suoni d’altri tempi e atmosfere meditative per rendere tutto un po’ più esotico.