Cornovaglia, marzo 1967. Piove a dirotto e uno studente d’arte dello Yorkshire cerca riparo proponendo ai proprietari di un pub di suonare gratis per un’ora. Loro accettano e, dopo averlo sentito, gli chiedono di rimanere a suonare anche per tutta l’estate. È così che inizia la carriera di Michael Chapman, leggenda folk britannica al pari di un Roy Harper: voce fumosa, amara e malinconica e uno stile chitarristico innovativo e unico che formano il suo particolare blues, a volte cosmico, a volte terrigno.
Il suo meraviglioso debutto “Rainmaker” (1969) fu prodotto e suonato dalle stesse persone che poco dopo avrebbero contribuito all’esordio di Elton John: come sia passato dal suonare con Mick Ronson al registrare album con elementi della No-Neck Blues Band è un affare che non dovrebbe stupire. Ma sarà dal vivo che questa cosmica epopea folk si schiuderà per intero, nell’imprevedibile fingerpicking di Michael Chapman.
Written by Marco Caizzi
Contenuto pubblicato su ZeroMilano - 2019-11-01