Blu: il colore. Ma forse anche qualcosa di più, un archetipo, uno di quegli elementi che consente alla natura umana di trascendere culture, confini geografici, linguaggi e storie lontanissime. Il secondo appuntamento con Dance Dance Dance, prosegue dopo l’Indonesia, il viaggio nell’estremo oriente dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, nell’ambito delle iniziative pubbliche con cui festeggia i suoi primi 50 anni, approdando in Corea. Torna all’isola di San Giorgio il coreografo e danzatore Yong Min Cho, che proprio qui, nel 2014, aveva dato avvio alla sua personale esplorazione dei legami tra colore e movimento con lo spettacolo The Bridging Colours – White. Il protagonista di questo nuovo appuntamento è invece il blu, terzo dei cinque colori tradizionali coreani (bianco, nero, blu, rosso e giallo). La performance si svolgerà all’Auditorium “Lo Squero” che (lo ricordiamo) per la prima volta concede il proprio palco con vista sull’acqua ad una rassegna di danza. Yong Min Cho si esibirà accompagnato dai virtuosi musicisti Shin Nal Sae (haegeum, viella coreana) e Choi Sung Moo (janggu, percussioni). The Bridging Colours – Blu viene concepita come una sorta di rito con un repertorio di musiche tradizionali coreane che servono ad invocare gli spiriti a sacralizzare il luogo in cui avviene la performance, trascendere il dolore e purificare le anime degli uomini dalle preoccupazioni e dalle sofferenze di questo mondo. Blu? Blues? Dove abbiamo già sentito questa storia…?
Written by Naadir Sanudo