Ci sono un compositore avanguardista iraniano nato ad Amburgo, un deejay nato nella Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia da anni trapiantato a Düsseldorf, e “un’entità stratificata” residente a Macao. Confuso? Be’, se la geografia non è il tuo forte, ma sul clubbing non scherzi, la line-up di questa sera al vecchio cinema Aramis potrebbe riservarti qualche sorpresa.
A cominciare da Ivkovic e la sua barba, duo indissolubile in consolle al Salon Des Amateurs (“vale il viaggio” sentenzierebbero le vecchie guide del Touring) di Düsseldorf, piccolo bar/club all’interno della Kunsthalle. Vladimir divide i compiti di casa con Lena Willekens, la musica che spara dalle casse è ricercata ed eccentrica, l’atmosfera distintamente bohémien. Oltre alla residency, Vladimir dirige la Desolat e il suo rooster di artisti, capitanati dal boss Loco Dice; non sazio, pochi anni fa ha fondato Offen Music, nota da noi per avere pubblicato quel gioiello di W.O.W. di Passarani, che tra l’altro contiene una delle mie tracce techno preferite di sempre, “Talk to me”.
Sote (“suono” in farsi), aka dell’iraniano Ata Ebtekar, suonerà live il suo ultimo album, Parallel Persia. Se non hai mai sentito parlare degli strumenti persiani “santour” e “tar”, ascoltando il disco ne riconoscerai il suono istantaneamente, pur mescolato e trattato dall’elettronica. Artista maturo, scoperto dalla Warp nel 2002, Sote è una figura imprescindibile nel panorama musicale underground di Teheran, impegnato com’è a insegnare composizione elettronica e organizzare festival sperimentali in un ambito sì ricettivo, ma non facile.
Ad aprire le danze Primordial Ooze, fondatore del collettivo ed etichetta milanese Communion. Non vedo l’ora di perdermi tra i meandri color cremisi dell’ex Striptease.
Written by Raffaele Paria