La ridente Umeå è famosa ai più per betulle e alci, ma è stata anche la culla di alcuni dei progetti musicali più devastanti che la musica heavy europea abbia mai esportato, tutti accomunati da un approccio molto “free”: ovviamente Refused e Meshuggah, ma anche l’eclettica visione di post-metal dei Cult of Luna. La band di Johannes Persson non ha mai sbagliato un disco.
L’ottavo in carriera, intitolato “A Dawn to Fear”, non fa eccezione: dopo svariati concept album – tra cui “Vertikal”, omaggio a “Metropolis” di Fritz Lang – questa volta gli sciamani svedesi si sono affidati all’istinto, lasciandosi trasportare da un’urgenza compositiva che appare tutt’altro che doma. Una jam di atmosfere crepuscolari ed epiche, a Milano insieme alle voci ultraterrene di Brutus e A.A. Williams in apertura: un triplo concerto in bilico tra la colonna sonora di una passeggiata nelle foreste nordiche e l’eco dell’aurora boreale.
Written by Lorenzo Giannetti