“Transizione”: passaggio da una situazione a un’altra, sia in senso statico, come condizione intermedia definita, sia in senso dinamico, in quanto implica l’idea di un’evoluzione in atto, quindi, aggiungo io, un movimento. “Transizioni, fotografia in movimento”, mai titolo fu più appropriato. La fotografia negli ultimi anni si è mossa parecchio, è cambiato i suo mondo e la sua sua fruizione. L’accesso semplificato ai programmi di montaggio l’ha liberata “dall’essere un’icona silenziosa dell’attimo, permettendole di interagire con semplicità con tutte le altre forme di media, senza tuttavia dimenticare l’importanza del libro e della stampa fotografica” (cit. comunicato stampa). La verità è che ormai la singola immagine fotografica, col tempo, ha perso tutto il suo potere in favore dello storytelling, sia esso su carta o su schermo e le nuove tecnologie hanno permesso a chiunque di essere “storyteller di se stesso”. Così, mentre tutti continuano a chiedersi se la fotografia sia morta, Transizioni decide di indagare il mondo delle proiezioni, veri e propri esempi di storytelling e quindi fotografia in movimento. Si parte giovedì 26 nella nuova sede di Spazio Labo’ in Strada Maggiore 29, dove tra gli altri verranno proiettati i lavori di Darcy Padilla, Marco Del Pra, Mark Henley, etc. etc. Si proseguirà nei giorni successivi tra Un Altro Studio/Capodilucca, Ateliersì, Centro di Ricerca Musicale Teatro San Leonardo e il Leica Store, creando così un percorso cittadino fatto di film fotografici. Buona visione.