Questo è un pezzo da 824 battute: numero insufficiente già solo per elencare le collaborazioni di Marc Ribot, figuriamoci per raccontare un uomo e una storia che avrebbero bisogno di più tomi. Opere intere che si potrebbero smontare in un minuto, basta che Marc imbracci la chitarra e la accarezzi con quel suo tocco, unico al mondo, in grado di squarciarti l’anima. Ad Aperitivo in Concerto il più grande chitarrista vivente (perché ogni tanto le cose van dette pure pane al pane, ovvero esagerando) si presenta con il suo progetto più conservatore, quegli Young Philadelphians che omaggiano Paul Newman nel nome e il “Philly Soul” nello spirito, ma che il cuore lo votano ad Ornette Coleman e al sogno di un punk-jazz combattente che avrebbe voluto cambiare il mondo. E ce l’ha fatta, come ci riesce Marc Ribot ad ogni tocco.
Written by Filip J. Cauz