La mostra trae il titolo dall’opera “Omaggio a Ceroli”, 1966 di Pino Pascali, qui esposta, che agisce da filo conduttore per una mostra sul disegno inteso come progetto e come origine dell’opera d’arte: nell’opera di Pascali un martello che rimanda all’iconografia degli strumenti utilizzati dall’amico Mario Ceroli per la realizzazione delle sue opere e la dicitura “LE ARTI”. Gli artisti invitati si interrogano sul tema fornendo numerosi campi per la sperimentazione a conferma della versatilità del mezzo attraverso le sue molteplici forme: scultura, testo a parete, pittura, esperimenti con la carta fotografica, gesso, proiezioni e stampe. Le opere presentate, lavori nuovi o inediti, ci mostrano il processo creativo di ciascuno, secondo pratiche diverse che delineano le infinite possibilità per espanderlo.
Nel 1967 Pascali scriveva: “Il realismo e l’astrazione mi spaventano ugualmente perché non cambiano… L’arte è trovare un sistema per cambiare: come l’uomo che ha inventato la scodella per la prima volta. Cosi nasce la civiltà, dalla voglia di cambiare. Dopo la prima volta fare la scodella è accademia. Quello che faccio è l’opposto della tecnica come ricerca, I’opposto della logica e della scienza.”
Le opere di Maro Airò, Getulio Alviani, Rosa Barba, Joana Escoval, Anna Franceschini, Linda Fregni Nagler, Tom Friedman, Bethan Huws, Joseph Kosuth, Armin Linke, Polys Peslikas, Eileen Quinlan, Andrea Romano, Lorenzo Scotto di Luzio, Ettore Spalletti, Haim Steinbach si confrontano con il pensiero di Pascali ponendo il loro personale sguardo sull’opera come segno di una rinascita e ripartenza e definendo cosi, ognuno a suo modo, uno stato attuale delle “ARTI”.
Written by La redazione