A me un dio ha concesso di dire quanto soffro è il titolo dello spettacolo che Phoebe Zeitgeist porta in scena al Teatro Linguaggicreativi, posizionato in zona Navigli. La volontà è di fare scelte intense, complesse e profonde, per raccontare storie che valga la pena vivere. Perché c’è qualcosa nella fragilità e le conseguenze che comporta, che è molto più complesso di quanto possa apparire. Sentire le cose in modo sensibile, come Tasso, protagonista di questo spettacolo, può trasformarsi in strati di complessità, di azioni e relazioni, appunto, fragili. Se affidiamo queste riflessioni alle parole di Goethe e le avvicinano al teatro, troviamo lo spettacolo proposto da Phoebe Zeitgeist, caratterizzato dal loro approccio sonoro, con un palco sincero e al vivo, dove ogni azione è portatrice di significato. La scenografia stessa è l’insieme di oggetti che diventano l’architettura della scena, dispositivi analogici e tecnologici usati per veicolare il suono come attore. Pensato per incarnare la tensione che impregna il pensiero e le parole di Goethe, come a riportare l’intensità di una voce poetica, che non ha bisogno del significato delle singole parole per farsi sentire e capire. Racconta anche di scelte di un panorama teatrale che ha voglia di cambiare, di raccontare e far vivere il mondo con nuove storie e nuove modalità.
Written by Annika Pettini