Alla sua seconda personale presso la Galleria Renata Fabbri, l’artista Bea Bonafini ci apre le porte verso un mondo parallelo al nostro. Un mondo fatto di sogni, di figure mitologiche, di forme non sempre riconoscibili, come quelle che navigano nella nostra immaginazione.
“Luna piena (Stomaco vuoto)” è un viaggio dentro la propria mente e il proprio corpo, alla ricerca del pieno e del vuoto che da sempre convivono e combattono. Questi due stati esistenziali collidono negli arazzi di Bonafini, dove le fessure tra stoffa e parete ci spingono a indagare ciò che c’è dietro. Un ignoto che non spaventa, ma che invita a entrare. Le bolle di colore che interrompono il bianco dello spazio inducono il visitatore a immaginare che le opere siano fuoriuscite dagli abissi o discese dal cielo, portatrici di racconti di un’epoca primordiale o di un
possibile futuro.
Ritorno, infine, alla vita pulsante di Milano con la sensazione di essermi svegliata dopo un lungo sogno e con la consapevolezza che il pieno e il vuoto accompagnano la mia esistenza in un ciclo infinito tra fantasia e realtà.
Written by Martina Todero