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Sat 09.10 2021 – Sat 08.01 2022

Francis Offman

Where

P420
Via Azzo Gardino 9, 40121 Bologna

When

Saturday 09 October 2021 – Saturday 08 January 2022

How much

free

Come nota Davide Ferri, “la pratica di Francis Offman pare svolgersi attorno ad un’unica regola: non acquistare nulla, prendersi cura degli scarti”. Tutto quanto usa per la realizzazione delle sue opere – i supporti e le tele, la carta, la pittura stessa – è infatti recuperato o trovato, e anche la decisione a priori di non utilizzare un telaio appartiene a questa logica. “Inevitabilmente quindi, nota ancora Simone Frangi nel testo che accompagna la mostra, ogni materiale che passa tra le mani del pittore ci mette di fronte alla sua storia di estrazione, più o meno violenta, alla sua trasformazione e consumazione”.

Offman recupera e conserva la polvere dalla moka dei suoi caffè, se la fa portare dagli amici, la setaccia, la asciuga e la impasta con colle per trasformarla in materia pittorica. “un pacchetto di caffè rappresenta una mappa, mi ha spiegato una volta Jessica Sartriani, esperta di caffè” racconta Francis Offman, poiché caduto il mito della purezza del prodotto coloniale per eccellenza, ogni contenitore trasporta una miscela: la polvere è dunque una cartografia trans-coloniale che lega luoghi d’espropriazione e di appiattimento colturale e culturale.

Tra i suoi materiali privilegiati, sempre recuperati e mai veramente acquistati, il cemento e il gesso di Bologna raccontano la storia del suo rapporto con il paesaggio che lo ha accolto così diverso da quello di origine

“Il risultato è un dipinto astratto, non c’è dubbio – continua Davide Ferri. Ma può alludere vagamente al paesaggio (per certi gialli, marroni e verdi che evocano la vitalità della terra, o per certi azzurri che si incuneano tra le cose come frammenti e porzioni di cielo e corsi d’acqua), ma non c’è nulla – una linea d’orizzonte, il rimando a figure definite – che possa realmente configurarli come tali. Mettiamola così: i lavori di Offman sono astratti, ma mi sembrano richiamare, pur senza descriverla, l’immagine di un paesaggio esuberante e contrastato, un paesaggio di movimenti continui, di tremolii e sovvertimenti tellurici”.

Written by LR