Le danze di possessione e invocazione degli spiriti nelle roventi notti di Casablanca: i corpi si perdono nel ballo, fra estasi e trance, mentre la musica ossessiva li accompagna in uno dei riti più stupefacenti della tradizione marocchina. Il piccolo Khalid osservava quelle cerimonie notturne organizzate dalle sue nonne, eredi della grande tradizione sufi dei Gnawa, l’etnia magrebina discendente dagli schiavi neri. Diventato grande, Khalid Benghrib, punta di diamante della coreografia marocchina e uno dei maggiori artisti della danza in Francia, non ha dimenticato quelle notti e quelle danze. E si è voluto confrontare con esse attraverso la danza contemporanea. Un’esplorazione profondissima sullo smarrimento di sé ai confini della follia interiore generata dall’alienazione contemporanea attraverso la figura di Hachimo, il vagabondo policromo Gnawa. E’ da questa suggestione che prendono forma le figure incarnate dai tre giovanissimi danzatori (che hanno iniziato a danzare in strada, passando dall’hip hop al contemporaneo), i cui corpi nudi sono marcati da vivaci colori con i quali si contamineranno, secondo un sistema cromatico dal forte valore esoterico tipico della cultura Gnawa.
Written by LR