I fratelli maggiori di Pojana, Edo il security, Tonon il derattizzatore, Alvise il nero e altri, videro la luce all’indomani del primo aprile 2014. Mentre Franco Ford, detto Pojana, era già nato. Era il ricco padroncino di un adattamento delle Allegre comari di Windsor ambientato in Veneto, con tutte le sue fisse: le armi, i schei e le tasse, i neri, il nero. In seguito, la banda di “Propaganda Live” l’ha voluto sul suo palco e lui si è rivelato appieno per quel che è: un demone, piccolo, non privo di saggezza, che usa la verità per i suoi fini e trova divertenti cose che non lo sono, e che è dentro ognuno di noi. Il personaggio è nato dalla necessità di raccontare alla nazione le storie del nord-est che fuori dai confini della neonata Padania nessuno conosceva. È significativo e terribile che i veneti siano diventati, oggi, i cattivi: evasori, razzisti, ottusi. Di colpo. Da provinciali buoni, gran lavoratori, un po’ mona, che per miseria migravano a Roma a fare le servette o i carabinieri (cliché di molti film in bianco e nero), ad avidi padroncini, così, di colpo, con l’ignoranza a fare da denominatore comune agli stereotipi. Un enigma, che si risolve in racconto, passando da maschere, più o meno goldoniane, a specchio di una società intera. Una promozione praticamente. Ed eccolo qui, Franco Ford, detto il Pojana, con tutti i suoi fratelli a raccontare storie con un po’ di verità e un po’ di falsità mescolate, per guardarsi allo specchio.
Written by LR