The Notwist, sono uno dei gruppi indipendenti più iconici e forse anche più longevi della Germania, nati più di trent’anni fa da un’idea dei fratelli Markus e Michail Acher. Sebbene la loro musica sia cambiata nel corso degli anni hanno mantenuto in maniera costante una certa integrità di fondo, attraverso uno stile e una impronta sonora inconfondibile diventata un vero e proprio marchio di fabbrica, anche grazie ad alcuni album di successo tra cui l’iconico Neon Golden del 2002.
Descriverla è un’operazione più complessa di quanto si possa pensare: può essere vagamente descritta come elettronica, kraut- rock o addirittura post-rock, ma in fondo c’è qualcosa di molto più ipnotico e causale negli elementi sonori coinvolti di quanto queste definizioni implichino. La stessa voce di Markus Acher rimane uno degli elementi essenziali del Notwist; sottile ed eterea, ma inaspettatamente emotiva e malinconica, si incastra sempre alla perfezione con i fondali sonori strutturati, stratificati e spesso fragorosi messi in scena dalla band. Non sempre continuativi in termini di produzione e neanche così prolifici, non hanno però mai abbandonato la strada dell’esplorazione e dopo sette anni di apparente silenzio, riempito però da progetti collaterali – colonne sonore di film, un’etichetta discografica (Aliena Transistor), festival musicali e molto altro – rimettono in discussione l’identità stessa della band con un nuovo progetto discografico, Vertigo Days, in cui far confluire l’esperienza raccolta attraverso nuovi linguaggi, nuove voci, collaborazioni ed elementi inaspettati. Un pezzo di storia della musica da non farsi scappare.
Written by Simona Ventrella