Come le nostre radici e tradizioni culturali hanno fluttuato fino a nord, così le loro sono scese fino a noi e, da sempre, siamo intrisi di immaginari nordici, con figure mitologiche e magiche che hanno tutte le caratteristiche di ambienti con un clima freddo e una grande tempra fisica e mentale, così come leggiadre ed effimere creature dei boschi più ombrosi. Senza sindacare su questa totale caduta nei cliché, c’è davvero qualcosa di affascinante nelle declinazioni di queste culture che in qualche modo fanno parte del nostro tessuto culturale e immaginario e che abbiamo la possibilità di approfondire anche grazie a festival come I Boreali Nordic Festival, oggi alla sua ottava edizione. Nato grazie all’unione di forze e intenti della casa editrice Iperborea – ormai conosciutissima per il suo prezioso e raffinato lavoro dedicato proprio a portare da noi la letteratura nordica e i suoi migliori esponenti contemporanei, con maestri di contenuti e un approccio grafico ed estetico molto ricercato – insieme a loro il Teatro Franco Parenti che non mette solo a disposizione i suoi spazi ma che si impegna nella creazione del palinsesto così come, da questa’anno, il Cinemino, nella cui sala saranno proiettati i film selezionati.
In questa volontà di portare e raccontare un approccio culturale, il festival lo fa attraverso la letteratura, il cinema, la musica, i temi dell’attualità, cibo, laboratori e reading. Insomma, un dispiegamento di forze non indifferente che si traduce in una tre giorni, dal 29 aprile al 1 maggio, dove applicare i propri sensi e la propria energia alla cultura del nord Europa e, soprattutto, alla loro grandissima capacità di sperimentare nei diversi settori e di aprirsi a nuovi orizzonti.
Come l’incontro tra lo scrittore Frank Westerman e l’antropologo Andrea Staid, dove poter affrontare il nostro essere umani attraverso antropologia e letteratura. O quello organizzato con Il Post dove affronteranno questioni di genere “spiegate bene”. O ancora le ibridazioni sonore tra letteratura e musica con Stig Dagerman letto da Giorgio Fontana o l’evento finale che unisce il romanzo di Siri Ranva Hjelm Jacobsen si brani sonori di Hanna Schneider.
Ma anche tantissime proposte per i più piccoli per lasciar affondare le mani in linguaggi nuovi e nutrienti.
Il programma completo sul sito.
Written by La Redazione