Con un disco che è riuscito a stupire e mettere d’accordo pubblico e addetti ai lavori, la giovane italo-tunisina LNDFK (si pronuncia Linda Feki) è senza ombra di dubbio uno dei nomi più attesi sotto i palchi di tutta Italia nella stagione estiva. Pare proprio che in questo caso ci si possa fidare dell’hype: insieme al produttore Dario Bass, il folgorante “Kuni” – uscito su Bastard Jazz e La Tempesta Dischi – è un flusso di coscienza in bilico tra neo-soul e avant-jazz che per maturità, intensità e coraggio difficilmente può lasciare indifferenti. Una sorta di jam session fluida e meticcia tra Flying Lotus ed FKA Twigs, ispirata tanto da un immaginario orientale (i cambi di atmosfera del film cult Hana-bi di Takeshi Kitano) quanto dal linguaggio decostruito di poeti come Edoardo Sanguineti (citato quasi come catarsi finale nel’outro). Raffinatezza e virtuosismo viaggiano di pari passo in una narrazione eclettica ma coesa, in perenne equilibrio tra tensione e (e)stasi, pieni e vuoti, “fiori e fuoco” (volendo tradurre letteralmente il titolo del disco). Un po’ geisha ammaliante e un po’ ninja letale, LNDFK sembra aver fatto di questa ambivalenza un punto di forza, del contrasto una cifra stilistica. Per ora con risultati brillanti e un gran potenziale. Non resta allora che ascoltarla più presto possibile dal vivo: la prima occasione buona è nella sontuosa sala del Cinema Teatro Maffei di Torino per la rassegna musicale VIVA Forever, dedicata alle voci femminili più interessanti del panorama contemporaneo.